Chissà come si traduce in veneto l'acronomimo nimby, (not in my backyard) per dire sostanzialmente: «fate come volete ma lontano da casa mia». L'acronimo va declinato nella lingua veneta ora che tanti sindaci della regione hanno in coro protestato contro il Viminale per la decisione di spedire nei comuni da loro amministrati migliaia di richiedenti asilo, sbarcati soltanto nelle ultime settimane sulle coste siciliane.
A far rumore è il fatto che alcuni di questi Comuni hanno giunte di centrosinistra. E tra i sindaci in questione si è distinto Francesco Vezzaro (Pd), primo cittadino di Vigodarzere (Padova). L'altro giorno ha convocato in fretta e furia una conferenza stampa all'interno dei capannoni (di proprietà del Demanio) dove secondo le direttive del prefetto sarebbero stati ospitati i profughi. Vezzaro ha minacciato dimissioni con effetto immediato per la tempistica e soprattutto per il fatto che i Comuni non vengono coinvolti nelle decisioni («se un sindaco non viene consultato vuol dire che è di troppo, quindi mi dimetto»).
Vezzaro ha anche lanciato una proposta: se pure escludiamo i Comuni sotto i 5mila abitanti è possibile spalmare i migranti in tutto il territorio nazionale con punte massime di 4/5 persone a Comune. «Uno sforzo che tutti possono sostenere - spiega - e con soddisfazione di tutti, migranti compresi». La minaccia ha sortito l'effetto migliore (almeno per Vezzaro): la Prefettura ha fatto marcia indietro e così le dimissioni sono state per il momento accantonate. Anche il governatore Luca Zaia ha espresso la sua solidarietà a Vezzaro. E così hanno fatto i suoi colleghi di Loreggia (Fabio Bui, Pd) e Padova (Massimo Bitonci, Lega Nord).
«Abbiamo sindaci da destra a sinistra che dicono no - spiega il governatore -. Con Mare Nostrum nel 2014 sono arrivati in 240mila e solo 8mila hanno titolo di rifugiati politici. Questi 2000 che arriveranno la prossima settimana, dove li facciamo mettere? Domani andrò in Prefettura a ripetere il no. Abbiamo chiuso un semestre europeo nel quale l'Italia non ha fatto nulla, abbiamo un commissario, la Mogherini, mi chiedo a che serva». La patata bollente della sistemazione dei profughi è rispedita ad altro destinatario. La settimana prossima, tra l'altro, si riunirà la Conferenza Stato-Regioni per discutere il problema. Problema sempre più urgente visto che gli sbarchi aumentano quasi in maniera esponenziale (nel 2014 sono stati 170mila, vale a dire più della somma dei tre anni precedenti e per quest'anno ne sono attesi quasi 200mila).
A peggiorare la situazione arrivano anche le indiscrezioni sulle infiltrazioni di jihadisti. Secondo quanto riportato da Il Tempo , da gennaio a oggi, sono stati arrestati 125 jihadisti tra coloro che hanno attraversato illegalmente il confine. Le fonti investigative sentite dai cronisti del Tempo parlano di confini colabrodo e di presenza di oltre duemila clandestini tra cui tanti legati al radicalismo islamico. Inoltre aumentano anche gli allarmi per gli eventi in programma nel nostro Paese nei prossimi mesi: si va dall'Esposizione universale di Milano, all'ostensione della Sindone (Torino), fino all'inizio del Giubileo straordinario a Roma.
di Pier Francesco Borgia
Gli jihadisti arrestati
da gennaio ad oggi dopo essere entrati clandestinamente in Italia
I numero di migranti
in arrivo quest'anno
in Italia: 30mila in più
rispetto al 2014
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