Alla sbarra il contadino che importa i migranti

Cedric Herrou ha aiutato 275 persone a fuggire in Francia. Ora rischia 8 mesi di carcere

Alla sbarra il contadino che importa i migranti

Luigi Guelpa

Rischia otto mesi di reclusione, ma lui, con un'alzata di spalle, ha spiegato l'altro ieri ai cronisti, in un'improvvisata conferenza stampa sui gradini del palazzo di giustizia di Nizza, che non deve rispondere «nulla ai giudici, semmai al principio di Fraternité, che insieme all'Egalité e alla Liberté, fa parte dei cardini su cui si fonda la Francia». Cédric Herrou, 37 anni, barba corvina, coppola e occhiali tondi da intellettuale, è l'uomo del giorno in Francia. Una popolarità agli antipodi e parecchio criticata la sua, visto che il contadino «no-border» ha aiutato 275 migranti a passare dall'Italia alla Francia ed ora dovrà rispondere del reato di traffico di esseri umani. La sentenza verrà emessa dal tribunale di Nizza il prossimo 10 febbraio, ma in Francia, e non solo, divampa la polemica e si sono formati i partiti pro e contro l'intrepido contadino di Breil sur Roya (località di 2mila anime a 24 km da Ventimiglia). Giovedì circa trecento persone erano scese in piazza per dire «no» al cosiddetto «delitto di solidarietà», ma c'è anche una rappresentanza piuttosto nutrita dei suoi concittadini che considera pericoloso e irresponsabile l'atteggiamento del contadino che, come ha ricordato Marie-Christine Arnautu, responsabile per la Provenza del Fronte Nazionale, «rischia di aiutare persone che potrebbero essere legate al terrorismo radicalizzato, o addirittura jihadisti veri e propri».

Lo scorso ottobre Herrou, assieme a un gruppo di attivisti, aveva occupato un vecchio villaggio vacanze di proprietà delle ferrovie francesi, aprendo un campo per migranti al grido «siamo tutti clandestini». Prima che le frontiere venissero chiuse, all'altezza di Ventimiglia, Herrou raccoglieva persone a piedi e le accompagnava alla stazione più vicina. Dopo la chiusura ha utilizzato persino la sua vettura per far transitare i migranti dall'Italia alla Francia e per questa ragione era stato arrestato. La fattoria di Herrou si trova in una valle vicino alla frontiera con l'Italia, nei pressi di una pista dove i migranti tentano di aggirare i controlli al valico di Ventimiglia. Il procuratore Jean-Michel Pretre gli ha sospeso la patente, confiscando l'auto e persino i mezzi agricoli con i quali, ufficialmente, trasportava uova e olive, ma che in realtà adoperava per spostare migranti oltre la frontiera. Herrou ha anche detto che aiutare i migranti, anche se in violazione delle leggi dello Stato, è un onore. Ribadendo il concetto venerdì sera sulla tv di Stato nel corso di un faccia a faccia con l'ex premier e candidato alle presidenziali 2017 Manuel Valls. «L'ho messo a tacere - si pavoneggia sui social - anche se questo mi comporterà stress e minacce.

Ora scriverò al presidente Hollande. Voglio parlare con lui». Nel frattempo incassa la solidarietà di Pierre Alain Mannoni, un insegnante di 45 anni, assolto, dopo essere finito alla sbarra, per aver aiutato tre eritrei a passare da Ventimiglia a Nizza.

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