Cronache

Scalzo, con un buco in testa, caduto dall'alto. Il mistero del prof trovato morto a Crema

La moglie, indagata e in stato confusionale, ora è ricoverata in psichiatria

Scalzo, con un buco in testa, caduto dall'alto. Il mistero del prof trovato morto a Crema

Un piccolo foro in fronte che all'inizio sembra di proiettile e invece non lo è, un cadavere scalzo ritrovato in un cantiere non lontano da casa, una moglie indagata per omicidio e ricoverata in stato di choc. La vita tranquilla di Mauro Pamiro, nella città di Crema, non lontano da Cremona, è finita nella tragedia e nel mistero. Il giallo della morte del 44enne professore di informatica sembra complicarsi col passare delle ore.

L'autopsia effettuata martedì pomeriggio invece di dissiparli, ha aumentato i dubbi. Quello che a una prima analisi appariva come un colpo di pistola alla fronte, si è rivelato una ferita inflitta con un oggetto aguzzo. Un punteruolo o un cacciavite. Ma non è questa la causa della morte. Pamiro è deceduto, secondo l'anatomopatologo, per le conseguenze di una caduta da un punto piuttosto in alto. Inoltre il decesso risale alle ore tra sabato e domenica, il corpo però è stato trovato solo la mattina di lunedì in un cantiere edile a 200 metri dalla villetta in cui viveva. La moglie Debora Stella, 39 anni, non ne aveva denunciato la scomparsa.

La vittima insegnava all'Itis Galileo Galilei e suonava la chitarra in un gruppo. La coppia non ha figli. Nel pomeriggio di lunedì gli agenti della squadra mobile e del commissariato di Crema, coordinati dal pm Davide Rocco, hanno ascoltato Debora Stella. All'arrivo del legale interpellato per lei dalla famiglia, l'avvocato Mario Palmieri, la donna era in stato confusionale. Non è chiaro se come reazione alla notizia della morte del marito e alle domande degli inquirenti o se lo fosse già da prima. Non ha aperto bocca e su richiesta del legale l'interrogatorio è stato interrotto e la 39enne è stata portata all'ospedale di Crema. È ricoverata in psichiatria, nessuno potrà parlarle per almeno una settimana. «Nemmeno io ho potuto parlare con lei - spiega l'avvocato - Non è corretto dire che non ha voluto rispondere, piuttosto non era nella condizione di farlo».

Gli investigatori non escludono le piste della caduta accidentale e del suicidio. La casa e il cantiere del ritrovamento sono sotto sequestro e oggi verrà conferito l'incarico al perito informatico che dovrà scandagliare cellulari e computer della coppia. Se di delitto si è trattato, attirare o portare Pamiro nel cantiere potrebbe aver impegnato più di una persona. La polizia sarebbe sulle tracce di un terzo uomo. La 39enne domenica ha pubblicato su Facebook frasi e fotografie che ora fanno pensare. Alle 13.30 e 13.31 ha cambiato le foto del profilo, scegliendo l'immagine di una boscaglia indistinta e una scena di Twin Peaks in cui due uomini si afferrano per il bavero. Alle 13.38 sotto un'altra scena della stessa serie tv ha taggato il marito, che per l'autopsia a quell'ora era già morto, chiedendo: «Mauro Pamiro, sei tu il nano malefico.

O forse sono io?».

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