Scandali e inchieste: Sánchez senza pace. Ora rischia di cadere l'ultimo socialista Ue

Guardia Civil nella sede del partito, guai per assistenti ed ex ministri. E il cerchio si stringe

Scandali e inchieste: Sánchez senza pace. Ora rischia di cadere l'ultimo socialista Ue
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Sembra proprio essere ormai solo una questione di tempo per l'ultimo leader socialista europeo, nuovamente travolto da scandali e imbarazzi. Pedro Sanchez, premier spagnolo solo grazie ad un governo di coalizione retto sul do ut des con il separatista Carles Puidgemont, è sull'orlo del baratro. Non bastavano i guai di sua moglie Begoña Gómez e di suo fratello David, coinvolti a vario titolo in indagini di malversazione e traffico di influenze illecite. I vertici del suo partito, tra cui Santos Cerdán che si è già dimesso, vacillano: oltre a Cerdán ci sono anche due principali collaboratori di Sanchez, Koldo e Ábalos, quest'ultimo già ministro dei Trasporti tra il 2018 e il 2021. Sono accusati dagli inquirenti di aver costruito un sistema di corruzione e appalti, che avrebbe fruttato centinaia di migliaia di euro. Il premier non è tra gli indagati al momento, ma gli effetti politici sono chiari, anche perché si sussurra che potrebbero essere presto diffusi dei messaggi scambiati con Cerdán riguardo a Puidgemont durante i negoziati per l'investitura e l'amnistia.

I tre sodali di un tempo, Koldo-Ábalos-Cerdán si sono accusati a vicenda alla vigilia della loro comparizione davanti alla Corte Suprema e, per non finire agli arresti, provano a restare a galla. Le indagini avviate due anni fa avrebbero individuato numerose prove che l'ex ministro, ora deputato del gruppo misto, abbia tratto beneficio dai suoi rapporti con imprenditori compiacenti, come Víctor De Aldama, che ha ottenuto contratti dorati con il Ministero dei Trasporti. Per questa ragione Ábalos proverà a raggiungere un accordo con la Procura raccontando quello che sa e aspirando così ad una riduzione della pena, anche se non è nuovo a incidenti del genere: nel 2021 era stato invitato a dimettersi dal governo, inoltre a inizio del 2024 è stato sospeso dal PSOE quando Koldo era stato accusato di aver accettato tangenti per facilitare l'acquisto di mascherine durante la pandemia.

Chi ha scritto già la parola fine sull'esperienza di Sanchez è Podemos, che per bocca della segretaria generale Ione Belarra parla di "governo morto" e di un intero ciclo politico che "sta giungendo al termine". Il mandato di Pedro Sanchez è ultimato, aggiunge. Il vicepremier Yolanda Diaz chiede "misure dure contro farabutti". Tra l'altro quello dell'esponente socialista è un governo minoranza, senza legittimazione popolare, nato dopo che alle elezioni politiche anticipate, da lui stesso convocate nel luglio 2023, era giunto secondo dietro il Pp di Alberto Feijoo. Il centrodestra oggi, stando ai recenti sondaggi, avrebbe i numeri per governare grazie al Partito Popolare dato oltre il 30% e ai nazionalisti di Vox guidati da Santiago Abascal al 15%. In caduta libera la sinistra, passata in pochi mesi dal 12 all'8%.

Fino ad oggi il gabinetto Sanchez si è distinto per quattro iniziative: ha introdotto il congedo mestruale, un reddito minimo di base, una legge sull'eutanasia e una legislazione aggiornata sull'aborto. Nessuna riforma strutturale per abbassare il debito pubblico, che ammonta a 1.668 miliardi, pari al 103,5% del pil, con un il tasso di crescita del saldo del debito del 3,3% su base annua.

A ciò va sommato il regalo da 17 miliardi di euro nei confronti della Catalogna di Puidgemont, a cui Sanchez ha condonato il maxi debito, ottenendo in cambio i voti alla sua maggioranza in Parlamento. Maggioranza che si è sfaldata, a caro prezzo per i contribuenti.

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