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"Dopo lo scandalo dell'Antimafia più verifiche alla sicurezza del sistema"

Il presidente della Commissione di vigilanza: "Abbiamo accelerato un processo già iniziato a novembre: niente allarmismi, riferirò alle Camere"

"Dopo lo scandalo dell'Antimafia più verifiche alla sicurezza del sistema"
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Dopo il caso del presunto dossieraggio emerso dall'inchiesta della Procura di Perugia sul tenente Pasquale Striano, accusato di accesso abusivo alle banche dati della Direzione nazionale antimafia e non solo, la Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria, presieduta dal deputato di Fi Maurizio Casasco, accende un faro sulla sicurezza delle banche dati che contengono le informazioni fiscali sensibili dei cittadini. Ieri l'ufficio di presidenza ha chiesto l'audizione del presidente e dell'Amministratore delegato di Sogei.

Presidente Casasco, perché questa richiesta? C'è un timore sulla sicurezza dei dati?

«Ci tengo a precisare che non c'è alcun allarmismo e che il sistema è certamente sicuro. Noi però, dopo il caso "dossieraggio", su cui non entriamo nel merito perché spetta alla Commissione antimafia approfondire, abbiamo ritenuto di accelerare un percorso che avevamo già iniziato a novembre. Vogliamo verificare, e questa è una prerogativa della Commissione prevista dalla legge, da un punto di vista tecnico qual è lo stato dell'arte rispetto alla sicurezza delle banche dati dell'anagrafe tributaria. Proporrò poi un'indagine conoscitiva, che deve essere autorizzata dai presidenti di Camera e Senato. L'esito dell'indagine, che conto possa concludersi prima dell'estate, verrà riferito al Parlamento».

Che cosa è emerso dalla precedente audizione di Sogei?

«Era una prima audizione sul funzionamento dei sistemi. Ma dopo quello che è emerso dall'inchiesta di Perugia abbiamo ritenuto all'unanimità la necessità di accelerare per quel che riguarda i nostri compiti di vigilanza. Abbiamo fissato una nuova audizione per capire da una parte il livello di sicurezza dei sistemi informatici e della protezione dati, se esistano o meno criticità, e dall'altra cosa occorre eventualmente per implementare la sicurezza, a tutela dei cittadini e dei contribuenti».

C'è il timore di eventuali introduzioni abusive?

«Non c'è alcun allarme da questo punto di vista. Però la Commissione, che ha potere di vigilanza, andrà a verificare l'effettiva sicurezza dei sistemi. La analizzeremo sia da un punto di vista interno che esterno. Cioè si tratta di capire, per esempio, se esistano o meno delle garanzie sul controllo degli accessi a queste banche dati, se ci siano già degli "alert" quando vengono effettuati più accessi da una stessa persona, e quali siano le procedure autorizzative per accedere alle informazioni dell'anagrafe tributaria. L'altro binario su cui ci muoveremo è quello della sicurezza informatica. L'interoperabilità tra le varie banche dati è fondamentale e anzi deve continuare a essere migliorata visto anche il ruolo in futuro dell'intelligenza artificiale, ma bisogna capire qual è l'attuale livello di sicurezza e come eventualmente incrementarla».

Chi chiederete di udire nell'indagine

conoscitiva?

«Stiamo preparando con la Commissione un lungo elenco di soggetti da udire (tra cui Agenzia delle entrate, guardia di Finanza ecc, ndr) e richiederemo l'autorizzazione per fare partire rapidamente l'indagine».

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