Scatto d'orgoglio sul piano dell'Oms: l'Italia si astiene

Accordo di 124 Paesi membri dell'Onu. Lisei (Fdi): "Decidano i singoli Stati"

Scatto d'orgoglio sul piano dell'Oms: l'Italia si astiene
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L'Organizzazione mondiale della Sanità approva il primo Piano Pandemico Globale. L'Italia però sceglie di marcare la differenza. Il motivo? Per il governo italiano è necessario «riaffermare la sovranità degli Stati nella gestione delle questioni di sanità pubblica». Oppure per dirla con le parole del ministro della Salute Ignazio Schillaci disinnescare i rischi derivanti dalla pratica di «esternalizzare la gestione di una possibile prossima pandemia»,

Un paletto invalicabile che spinge il nostro Paese a percorrere la via dell'astensione dal Piano, un documento votato dopo 3 anni di trattative dai governi in una sessione plenaria dell'Assemblea mondiale della sanità con 124 voti favorevoli e 11 astenuti tra cui l'Italia.

L'esecutivo rivendica di essere riuscito a dettare alcune modifiche al testo originario, stemperando una impostazione fortemente dirigista, con l'accoglimento del principio della sovranità nazionale nel testo. Soddisfazione anche per il fatto che l'Oms abbia specificato che l'accordo non autorizza l'organizzazione a ordinare, alterare o prescrivere leggi o politiche nazionali, né a incaricare gli Stati di intraprendere azioni specifiche, come vietare o accettare i viaggiatori, imporre vaccinazioni o misure terapeutiche o diagnostiche o attuare blocchi. La porta comunque non è del tutto chiusa. «L'Italia si augura di continuare a lavorare insieme ad altri Stati membri dell'Oms per definire le questioni ancora aperte che, a nostro avviso, meritano ulteriori approfondimenti». Insieme all'Italia si sono astenute Russia, Bulgaria, Giamaica, Polonia, Israele, Iran, Romania, Guatemala, Slovacchia e Paraguay.

Per il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, il piano «garantirà che, collettivamente, possiamo proteggere meglio il mondo da future minacce pandemiche. È anche un riconoscimento da parte della comunità internazionale che i nostri cittadini, le nostre società e le nostre economie non devono essere lasciati vulnerabili a subire nuovamente perdite come quelle subite durante il Covid-19».

In Italia Marco Lisei, presidente della commissione Covid e senatore di FdI, saluta «un'Italia, anche sul fronte delle strategie di profilassi sanitaria, finalmente tornata a svolgere un ruolo non più da gregaria ma da protagonista nel consesso internazionale. In sede Oms, ci siamo battuti affinché la bozza di questo documento fosse modificata. I riferimenti a lockdown e ad altre politiche restrittive sono stati rimossi». Si tratta di decisioni che «incidono pesantemente sulle libertà personali e devono essere lasciate ai singoli Stati, decisioni che, diversamente da quanto avvenuto in Italia durante il Covid, dovrebbero passare dal voto parlamentare.

È stato giusto astenersi, anche in vista dei prossimi appuntamenti e negoziati. L'obiettivo italiano è giungere a un accordo che tuteli la sovranità degli Stati e possa conciliare i provvedimenti sanitari con le libertà costituzionalmente garantite».

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