Prosegue la virata a sinistra da parte del Movimento 5 Stelle. Non solo l'alleanza con il Partito democratico in Umbria e il matrimonio di governo: ora i pentastellati cercano la svolta anche a Strasburgo. Peccato però che il tentativo di entrare nel gruppo dei Verdi in Parlamento europeo stia andando verso il fallimento: da entrambe le parti filtra negatività su un possibile accordo. Non è dunque da escludere alcun tipo di scenario: quello più probabile vedrebbe i grillini fare un tentativo di avvicinamento a Renew Europe, i liberali europei riuniti sotto la stella di Emmanuel Macron. Non tutti i gialli però sarebbero favorevoli all'inchino al presidente della Repubblica francese. Come riportato da La Repubblica, gli ambientalisti hanno messo nel mirino tutto il M5S: nello specifico a destare numerosi dubbi sono Beppe Grillo e il ruolo della Casaleggio.
Lo schiaffo
Philippe Lamberts, il co-presidente dei Verdi all'Europarlamento, ha tuonato senza giri di parole: "I legami tra la Casaleggio e il M5S sono piuttosto strani. non si è mai sicuri su chi decide davvero nei 5S mentre noi vorremmo che evolvessero verso una forma di partito più tradizionale". Vi sono due episodi passati che potrebbero far saltare definitivamente la trattativa: l'astensione dei grillini sul testo del Parlamento relativo ai salvataggi in mare (avrebbero voluto votare a favore, ma dalla Casaleggio sarebbe arrivato ordine contrario) e il post del comico genovese per giustificare le politiche della Cina nello Xinjiang a danno degli uiguri. "Ingiustificabili, ci hanno deluso", la reazione. La richiesta da parte degli ambientalisti, che già a settembre avevano frenato, è chiara: trasparenza e democrazia nello schieramento di Luigi Di Maio, ma al momento permangono elementi di forte dubbio e sfiducia. I dialoghi hanno dunque subito un rallentamento. Anche perché oggi verrà a galla una differenza di posizioni piuttosto evidente: il Movimento 5 Stelle voterà la fiducia alla nuova Commissione Ue di Ursula von der Leyen; i Verdi invece si asterranno.
Sul possibile - e sempre più probabile - mancato raggiungimento degli accordi è stata interrogata Tiziana Beghin: "Per ragioni elettorali i Verdi hanno necessità di tenere posizioni forti anche su temi non reali".
La capogruppo dei 5S a Strasburgo ha tenuto a sottolineare: "Noi non abbiamo fretta e oltretutto non abbiamo ancora iniziato le vere consultazioni". E infine ha annunciato quale sarà la strada futura che i pentastellati intraprenderanno: "Se necessario, valuteremo altre famiglie che possano darci maggiore incisività in Europa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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