
L'appello del Quirinale per lo stop alla Flotilla ha spiazzato anche il "Campo largo". Ma è soprattutto il Pd a essere in difficoltà. Se a caldo era intervenuto, per la maggioranza del partito, il responsabile Esteri Peppe Provenzano, dicendosi d'accordo con Sergio Mattarella, e i riformisti hanno reagito in blocco accogliendo le parole del capo dello Stato, la reazione della leader Elly Schlein arriva soltanto a 24 ore di distanza. La segretaria parla a margine delle celebrazioni per i 40 anni di Arcigay, a Roma. Il senso dell'equilibrismo è: condividiamo il richiamo di Mattarella, invitiamo a proseguire il dialogo per perseguire tutte le soluzioni ma non siamo noi a decidere sulla sorte della missione. Il sindaco di Milano Beppe Sala, invece, prende una posizione netta dal palco della Scala: "Permettemi di dirvi un'ultima parola....free Gaza". Il tutto mentre dall'altro Giuseppe Conte tiene a sottolineare che il M5s "sarà a sempre a fianco" della Flotilla e la minoranza dem mugugna a mezza bocca sulla linea del Nazareno. Un dibattito che si incrocia con l'apertura delle urne nelle Marche, con l'area liberal del Pd pronta ad approfittare di una sconfitta, in quella che viene considerata l'unica regione in bilico tra quelle al voto, per dare il via all'atteso logoramento della leadership di Schlein.
Da Ancona a Gaza, è la politica estera a guidare gli equilibri, perfino interni agli stessi partiti. E, così, cercando di tenere insieme l'ala riformista e il radicalismo di Conte, la leader del Pd pattina sull'appello di Mattarella. "Condividiamo l'appello di ieri del presidente Mattarella che ha riconosciuto l'alto valore umanitario della missione", esordisce Schlein. Che però non annuncia l'abbandono della missione dei parlamentari dem imbarcati, né chiede espressamente alla Flotilla di fermarsi. "Noi già nei giorni precedenti avevamo ringraziato il Patriarcato latino di Gerusalemme per la disponibilità ad una mediazione che assicurasse la possibilità di portare gli aiuti a Gaza e abbiamo auspicato che questo canale rimanesse aperto e che proseguisse il dialogo con la Flotilla", dice. Poi fa dietrofront: "Noi non siamo gli organizzatori. Noi possiamo invitare a proseguire questo dialogo sulle strade aperte per assicurare che gli aiuti arrivino e che prosegua il dialogo anche con il Patriarcato latino stesso".
E, se ci sarà sconfitta nelle Marche, c'è da scommettere, come riflettono dal fronte riformista, che quel "confronto interno" con la segretaria verterà molto sull'approccio del Nazareno alla politica estera, considerato
troppo a rimorchio del M5s di Conte. E pure l'ex premier, nonostante Schlein continui a ripetere il mantra "testardamente unitario", in caso di sconfitta potrà rivendicare la sua linea del no all'alleanza organica con i dem.