Avere un fidanzato oggi è imbarazzante? Se l'è chiesto qualche giorno fa Chanté Joseph su Vogue UK, in un articolo che pare un necrologio del romanticismo e che è subito diventato virale in mezzo mondo. Guardando allo sfacelo dei rapporti contemporanei, tenendo il focus sull'eterosessualità femminile e analizzando contenuti social, ci viene spiegato quant'è bello, quant'è rivoluzionario e cool essere senza partner, e quanto invece è pesante, cringe, perfino stupido pensare di accollarsene uno; come suggeriscono del resto TikTok e Instagram, nel cui metaverso parasociale migliaia di donne stanno puntualizzando che o un uomo non ce l'hanno o se ce l'hanno lo tengono nascosto, non lo mostrano in giro, non postano foto con lui oppure se lui è presente si preoccupano di toglierlo dall'immagine. Come fosse un disonore, uno stigma da lebbrosi o peggio, una maledizione da cui fuggire, leggiamo, per non risultare "culturalmente perdenti". Dunque da una precauzione simile la donna dovrebbe guadagnarci, ma cosa? Anche per questo ho trovato riscontro: ovvero empowerment di genere, autosufficienza, autarchia neanche troppo velata, anzi sottolineata dalle tante risposte al pezzo di Chanté Joseph, commenti su commenti che recitano litanie quali "hey, è proprio così", "sto bene da sola", "me al primo posto", per concludere col classico "gli uomini hanno bisogno delle donne mentre le donne no": che è una delle più sonore stronzate mai lette in vita mia. E lo dico con dolore, un dolore che non è per niente coincidente con lo stato di autoesaltazione che colgo, con questa specie di elettricità egoriferita che sa di ebbrezza, di mania, di estasi euforica data dell'assenza di uomini nella vita di una donna: considerata l'agnizione finale della sua identità più intima, il traguardo cruciale della sua emancipazione. Eppure anche a me sta a cuore l'emancipazione, personale e delle altre donne.
La raggiungerò quindi sbarazzandomi per sempre di un possibile uomo al mio fianco? Affidandomi a una scelta di esclusione? Celebrandomi nell'eterosolitudine? E pensando, semplificando, banalizzando, a quant'è imbarazzante avere un fidanzato oggi? Non ne sono certa, pur presumendo perché quantità così ingenti di donne rifiutino interazioni maschili, pur non avendo volontariamente io stessa compagni al momento, pur essendo incappata in un'ignobile trafila di casi umani degni del miglior manuale psichiatrico, in una sequela di immaturi e manipolatori tanto tossici da farmi desiderare la mia scomparsa prima della loro. È la palude desolante in cui sguazza buona parte delle donne del XXI secolo, qualora non lo sappiate. Questa non è una vittoria, non è una liberazione. Semmai è una galera, per tutti.