Sconti e benefit per chi dona il seme

In discussione rimborsi per chi cede ovuli e gameti. E un registro controllato

Sconti e benefit per chi dona il seme

La Sanità accelera sul fronte dell'eterologa. Il gruppo di esperti nominato dal ministero della Salute in vista delle linee guida sulla fecondazione eterologa sta valutando la possibilità di uno «sconto» ai superticket che le Regioni potrebbero prevedere per la fecondazione eterologa o forme di rimborsabilità simili a quelle oggi previste per la donazione di sangue o midollo.

Lo scopo non è tanto economico, quanto sociale, per gratificare quanti decidono di cedere ovociti e gameti per andare incontro al desiderio di tante coppie, che hanno difficoltà ad avere figli. In questo ambito e per facilitare la realizzazione di quanto indicato dagli esperti, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin non ha escluso che si possa ricorrere a un provvedimento legislativo d'urgenza in materia.

Pertanto è verosimile che i soggetti che donano gameti potrebbero ricevere una cifra, fino a mille euro, come forma di copertura per le spese sostenute o per le giornate lavorative perse. Per quanto riguarda invece l'ovodonazione al femminile le ipotesi proposte sarebbero tre. La prima su cui si punta potrebbe essere di prevedere, anche in Italia, la presenza di donatrici volontarie sul modello di quanto accade già in Spagna, dove queste ricevono un contributo statale di 900 euro circa in considerazione dell'invasività del trattamento cui sono sottoposte.

L'alternativa sarebbe quella di prevedere la donazione di ovociti dalle coppie o di aprire alla procedura di egg-sharing. Si tratta, in questo caso, di consentire l'utilizzo di ovociti che sono in sovrannumero da parte delle donne che si sottopongono alla procreazione medicalmente assistita alle altre. Quest'ultima sarebbe ad oggi la strada più percorribile e qualora si procedesse in questo senso, secondo gli esperti della Commissione, si potrebbero «ringraziare» queste donatrici concedendo loro una sorta di priorità nelle liste di attesa o una riduzione dell'eventuale compartecipazione alla spesa per i ticket specifici che le Regioni potrebbero decidere. Ma dal comitato di specialisti, che ha da poco terminato il proprio lavoro, sono giunte anche altre indicazioni, che spetta ora al Ministero della Salute vagliare per definire le linee guida.

Le proposte sul tavolo della Lorenzin riguarderebbero i limiti di età per i donatori, i paletti per il numero di donazioni possibili, la rimborsabilità dei test che si riterranno necessari al fine dell'eterologa, l'istituzione di una banca dati nazionale per la tracciabilità dei donatori e la possibilità di un interscambio di gameti nell'ambito della rete dei centri internazionale. Altro punto affrontato è stato poi quello relativo all'anonimato che sarà garantito per i donatori, ma l'indicazione è quella di prevedere «aperture» in caso di particolari esigenze di tipo sanitario e medico o a seguito della richiesta da parte del soggetto nato da fecondazione eterologa.

«Non si è invece mai discusso - ha precisato il ministero della Salute smentendo quanto si è vociferato nei giorni scorsi - del limite d'età dei soggetti riceventi la donazione di gameti». Le indicazioni arrivate dal tavolo tecnico serviranno a questo punto come apporto al lavoro di sintesi che verrà fatto dal ministero per la stesura delle linee guida da presentare alla Camera.

E in attesa di definirle, l'auspicio espresso all'unisono dai centri di procreazione italiani è che i tempi vengano rispettati, in modo da rendere effettivamente possibile il via alla fecondazione eterologa entro il mese di settembre.

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