Scontro Lega-Fi sulla cittadinanza

Gli azzurri aprono allo "Ius scholae". Stop dal partito di Salvini: no a scorciatoie

Scontro Lega-Fi sulla cittadinanza
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La premessa: nel programma del centrodestra non c'è la riforma della legge sulla cittadinanza. Il dibattito però sull'ipotesi di introdurre in Italia lo Ius soli, Ius scholae o Ius culturae incendia la vigilia di Ferragosto e fa risalire vertiginosamente la tensione tra Lega e Forza Italia. La miccia è una proposta di Pd e Più Europa, sull'onda dei successi olimpici degli italiani di seconda generazione, di accelerare, al rientro in Parlamento a settembre, l'iter per l'approvazione di una norma che introduca in Italia lo Ius soli, ossia la concessione automatica della cittadinanza allo straniero che nasca in Italia. Una legge che esiste solo in Francia e Stati Uniti. Il partito di Elly Schlein prepara una mozione per impegnare il governo sul tema. La novità politica è l'apertura di Forza Italia, partito di maggioranza, a discutere di Ius Culturae. In cosa si differenzia dallo Ius soli? Il riconoscimento della cittadinanza ai nati in Italia da genitori stranieri è legato a un ciclo scolastico il cui esito sia la promozione o l'ottenimento di studio. Un'apertura che fa arrabbiare il partito del vicepremier Matteo Salvini che di prima mattina spara sui propri social una foto di Tajani e Schlein con l'affondo: «La legge sulla cittadinanza va benissimo così, e i numeri di concessioni (Italia prima in Europa con oltre 230mila cittadinanze rilasciate, davanti a Spagna e Germania) lo dimostrano. Non c'è nessun bisogno di Ius soli o scorciatoie». Mentre dal fronte dell'opposizione Carlo Calenda apprezza: «Ottima notizia apertura Fi». Quella foto (Tajani-Schlein) non va giù agli azzurri che incaricano il portavoce nazionale Raffaele Nevi di controbattere: «Innanzitutto dispiace che un alleato di coalizione ci attacchi. Noi siamo contrari allo Ius soli ma siamo invece aperti allo Ius Scholae. Come disse Berlusconi, noi siamo per favorire l'integrazione». «Noi come impostazione non vogliamo attaccare gli alleati rincara Nevi -. La sinistra sta tornando indietro. E molti moderati sono interessati a Fi proprio per la nostra posizione liberale e moderata. Dalla Lega invece di ringraziarci, troviamo dei post che non ci piacciono. La nostra strategia è colpire avversari, non gli alleati». In effetti, andando a spulciare il programma elettorale di Forza Italia del 2022, la disponibilità sullo Ius Culturae non è una novità. Per gli azzurri la concessione della cittadinanza è legata a un percorso di studio di almeno 8 anni. Mentre la proposta della sinistra si ferma a 5 e non è vincolata all'ottenimento di un titolo di studio. Motivo per cui nella passata legislatura il confronto sullo Ius Culturae si arenò. Il secondo round tra Lega e Fi vede protagonisti Vannacci e Gasparri. Il capogruppo Fi al Senato attacca: «Vannacci ha preso voti dicendo cose condivise in tutti i bar e in tutti gli autobus, un po' di demagogia è facile seminarla, e forse tutti siamo incorsi in questo peccato... dopodiché uno che finge di perdere l'equilibrio nella metropolitana per toccare uno e vedere com'è la sua pelle, a me pare uno che ha qualche problema. Va mandato a casa». L'ex generale replica: «Continuano a descrivermi come un ignorante, un parvenu della politica, ma non fanno altro che accrescere la mia popolarità: dire che una persona è nera non è razzismo, constatare ed esaltare le differenze non è razzismo. È la realtà e forse è proprio la realtà che fa impazzire queste persone». In Parlamento sono oltre 20 le proposte di legge sul tema. Nel fronte del centrodestra, il partito del premier Giorgia Meloni non partecipa allo scontro. Meloni impone il «silenzio stampa» per non alimentare tensioni.

Per capire la posizione dei meloniani basta una piccola ricerca nella passata legislatura: Augusta Montaruli ed Emanuele Prisco, ex componenti della commissione Affari costituzionali, tennero una posizione molto simile a quella di Fi, favorevoli allo Ius culturae con una differenza: il percorso di studio deve essere di 10 (non 8) anni. Più lungo.

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