
Roma - Dopo la revoca della commissione Nitag, continua la polemica politica a tema vaccini. A dare il là al botta e risposta tra Lega e centrosinistra, l'indiscrezione poi smentita dal leghista Claudio Borghi sulla volontà del Carroccio di ripresentare l'emendamento, dichiarato inammissibile lo scorso anno, per cancellare l'obbligo vaccinale per i minori di 16 anni per quanto riguarda alcuni vaccini. A chiarire la situazione è lo stesso Borghi, che però apre comunque a ipotetiche modifiche parlamentari della legge Lorenzin. "Tutta questa cosa dei vaccini mi stupisce e mi fa anche sorridere. Stamattina ho aperto il sito di Repubblica.it e ho visto in apertura Vaccini, la Lega rilancia: Subito una legge per togliere l'obbligo e credevo, come quando il telefonino è offline, che fosse la pagina dell'anno scorso. Incredibile e comico", esordisce il senatore, chiudendo il caso dell'emendamento. Borghi poi precisa la posizione del suo partito. "Che la Lega sia stata e sia contro la legge Lorenzin non è una novità di oggi. Nel 2017 siamo stati l'unico partito a votare contro l'obbligo vaccinale in Parlamento. L'anno scorso avevo presentato un emendamento al primo provvedimento possibile. Poi quell'emendamento fu dichiarato inammissibile e la questione si è chiusa", è la spiegazione. Quindi l'apertura, indirizzata agli alleati di Fratelli d'Italia. "Ora non ripresenterò alcun emendamento simile e aspetto che gli amici alleati di Fratelli d'Italia - precisa - visto che da Forza Italia su questo tema mi aspetto ben poco, decidano di prendere in mano il tema. A quel punto saremo ben felici di aprire una discussione e un confronto sull'obbligo vaccinale e sulla legge Lorenzin".
Sul tema, infatti, emergono sensibilità diverse all'interno del centrodestra. Da FdI, dopo le obiezioni alla decisione del ministro Orazio Schillaci sul Nitag, interviene il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, che precisa la posizione dei meloniani sul tema dei vaccini in generale. "Fratelli d'Italia è sempre stata per i vaccini e per la scienza", chiarisce Rampelli. Che ribadisce la sua fiducia nei confronti di Schillaci: "È espressione diretta della comunità scientifica ed è stato scelto alla guida del ministero della Salute per questo motivo, dimostrando la totale fiducia del centrodestra verso questo mondo". A confermare la linea pro-vax di Forza Italia c'è il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri, che dice: "I vaccini sono essenziali per la tutela della salute pubblica e la scienza deve essere ascoltata e rispettata". Per Noi Moderati Maurizio Lupi ripete: "L'obbligo di vaccinazione è una garanzia di sicurezza per la salute di tutti, a cominciare da quella dei più fragili".
Eppure, la sinistra continua ad andare all'attacco. Per il capogruppo Pd al Senato Francesco Boccia "la destra usa la galassia no vax come terreno di consenso". La capogruppo alla Camera Chiara Braga insiste contro la Lega: "Non si fa scrupolo di negare i dati della scienza e il buon senso pur di pescare qualche consenso tra i no vax" e fa "propaganda irresponsabile".
Davide Faraone, da Italia Viva, ci prova: "Meloni dica da che parte sta". L'ex ministra Beatrice Lorenzin, del Pd, parla di "scelta ideologica e grave della Lega". Per Mariolina Castellone, del M5s, "la maggioranza è spaccata su tutto" e Schillaci è "in balìa di pressioni".