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La "scossa" di Parisi: il tour moltiplica le date

Il manager oggi sarà a Varese. La soddisfazione del Cavaliere per il successo degli incontri

La "scossa" di Parisi: il tour moltiplica le date

Roma - Non ci sarà la luce abbagliante dei riflettori della stampa e della tv come per «Megawatt», l'evento milanese di «presentazione» del suo progetto, ma Stefano Parisi continua il suo tour di «rigenerazione del centrodestra» con una partecipazione e un interesse crescente, aggiungendo date su date. Un'organizzazione che si muove su un doppio binario: quello degli eventi organizzati dalle associazioni imprenditoriali e professionali e quelli promossi dalle classi dirigenti locali di Forza Italia.

Dopo Palermo ed Enna, questa sera sarà a Varese dove si concentrerà anche sulle ragioni di un ragionato «No» al referendum e sulla proposta alternativa da opporre alla riforma renziana. Poi a ritmo serrato, in una «fioritura spontanea e carbonara» di eventi, il manager e fondatore di Chili tv si sposterà a Brescia, Lecce, Arezzo, Perugia, Udine, Mestre, Padova, Crema, Cuneo, Torino, Parma, Sassari, Termoli. Un tour che ha colpito anche Silvio Berlusconi che lo ha chiamato per complimentarsi con lui venerdì sera dopo l'evento palermitano organizzato con Gianfranco Miccichè. Un telefonata che ha «caricato» Parisi, soddisfatto per questo riconoscimento.

Parisi, nonostante il pressing di chi lo invita a farsi dare un incarico dentro Forza Italia, resiste. «Quando Berlusconi mi ha chiesto di fare il coordinatore ho scelto di aiutare percorrendo un'altra strada, immergendomi in quel popolo che ha visto nel centrodestra la possibilità di cambiare e ora deve ritrovare fiducia». Ma «bisogna fare un'operazione di verità, smetterla con l'ipocrisia. Quando si perde il contatto con l'opinione pubblica vuol dire che sono mancate le fondamenta ideali di una cultura liberale e popolare e mancano anche le persone che possano rappresentarle. Io sto provando a rimettere insieme questo mondo, il problema del rinnovamento dell'establishment è secondario».

Parisi è convinto che in Forza Italia ci siano tanti «entusiasti della possibilità di rinnovare», altri preferiscono «essere la testa del topo anziché la coda del leone». Insomma, serve «un rinnovamento della politica, una rigenerazione del centrodestra, ma la mia non è una scalata a Forza Italia». Nessuna concessione a chi lo accusa di essere, nel suo approccio moderato, troppo simile a Matteo Renzi. «Renzi sta diventando sempre più mediatico perdendo progressivamente il contatto con la società» spiega il manager, intervenuto ieri a Roma al «Piccolo Festival dell'Essenziale».

«Renzi non sta facendo cose di destra, sta solo cercando di prendere voti a destra usando un repertorio di soluzioni che la destra ha già elaborato».

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