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A scuola cambia il clima (e diventa obbligatorio)

Il ministro Fioramonti annuncia la novità per il prossimo anno: sì a 33 ore di ambientalismo

A scuola cambia il clima (e diventa obbligatorio)

Studio del clima come materia obbligatoria; riforma del sistema di reclutamento dei docenti; riordino del sistema di accesso a Medicina; più sicurezza nelle scuole ma no al sistema di videosorveglianza generalizzato. Il ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, infila una serie di strabilianti promesse per il suo discorso programmatico in audizione alle Commissioni riunite Cultura di Camera e Senato. Alcune sembrano destinate ad iscriversi nel libro dei sogni, altre lasciano perplessi perché rivelano che, come è spesso già accaduto in passato, a viale Trastevere è arrivato un ministro che non sembra conoscere a fondo il mondo della scuola. «L'anno prossimo l'Italia sarà il primo Paese al mondo dove lo studio dei cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile sarà obbligatorio -ha annunciato il ministro Fioramonti- Tutte le scuole dedicheranno 33 ore all'anno, circa un'ora a settimana, ai cambiamenti climatici».

Allora la questione dei cambiamenti climatici e il loro insegnamento fin dalla scuola primaria è integrata in modo strutturale nei programmi di tanti paesi Ue, Svezia e Danimarca ad esempio. Negli Usa l'introduzione dell'insegnamento sui cambiamenti climatici è stata tormentata visto che il principio che la causa sia antropica non è condiviso.

E in Italia? Prima di tutto esiste un problema pratico che si sovrappone oltretutto a quello analogo conseguente all'introduzione delle ulteriori 33 ore per l'Educazione civica che pure dovranno partire l'anno prossimo. A quali materie verranno sottratte queste ore da dedicare allo studio del clima e dell'educazione civica? E chi le insegnerà soprattutto? Purtroppo la risposta è sempre la stessa e indirettamente la fornisce lo stesso Fioramonti quando afferma che: «molte materie tradizionali, come Geografia, Matematica e Fisica, saranno studiate in una nuova prospettiva legata allo sviluppo sostenibile». Tradotto vuole dire che il docente già in affanno per concludere il programma di Geografia o di Scienze parlerà dei cambiamenti climatici. Come già si fa in tutte le scuole d'Italia visto che nelle indicazioni nazionali elaborate dal ministero il tema dei cambiamenti climatici e l'attenzione alla sostenibilità sono presenti da anni.

Intanto il ministro denuncia su Twitter che nella legge di Bilancio attualmente in discussione sono state introdotte norme che riguardano il suo settore (ovvero la creazione ex novo di una Agenzia Nazionale della Ricerca del tutto indipendente dal ministero) senza che lui ne fosse informato. A questo punto sembra lecito dubitare che le promesse sull'aumento dei fondi per la scuola e l'incremento delle assunzioni siano credibili visto che la manovra procede «a sua insaputa».

Entro la fine dall'anno verrà indetto un concorso straordinario per dare una cattedra a 24mila docenti. Niente assunzioni invece per gli insegnanti di religione

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