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Scuola, governo rimandato. Sì ai bus pieni ma per 15 minuti

Dalle mascherine ai banchi è ancora caos. Le linee guida sui trasporti: posti singoli e febbre misurata a casa

Scuola, governo rimandato. Sì ai bus pieni ma per 15 minuti

Il governo si muove in una giungla in vista della riapertura delle scuole. Il vertice, convocato due giorni fa dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, non ha sciolto i nodi sulla ripresa delle attività didattiche fissata il prossimo 14 settembre. C'è un'unica certezza che viene fuori dall'incontro di Palazzo Chigi: il ministro della Scuola Lucia Azzolina è esautorata dei poteri. Il primo ostacolo da superare è di natura politica: due forze della maggioranza, Pd e Italia Viva, non vogliono alcun rinvio sulla tabella di marcia. Si ricomincia il 14 settembre. Non c'è margine di trattativa. Cinque stelle e alcuni ministri (tra cui il titolare della Salute Roberto Speranza) non escludono altre opzioni. Al netto dello scontro, la riapertura delle scuole è confermata. Ma è sul come che il governo finisce nel pantano.

Le incertezze riguardano più fronti: dall'arrivo dei banchi monoposto allo strappo con le Regioni. Oggi è in programma un nuovo vertice del premier Conte con i ministri interessati (dell'Istruzione Lucia Azzolina, della Salute Roberto Speranza, degli Affari regionali Francesco Boccia e dei Trasporti e Infrastrutture Paola De Micheli) e i presidenti delle Regioni. Tra i dossier sul tavolo c'e' quello sanitario. Se infatti uno studente dovesse presentare sintomi e poi risultare positivo, la decisione da prendere sulla situazione di quel singolo istituto scolastico sarà a carico della Asl e non della scuola. L'obiettivo del governo è di arrivare a un protocollo unico, in caso di positività di un alunno o un docente, per tutte le Regioni. Altro capitolo aperto è la misurazione della temperatura: in Campania gli istituti saranno dotati di termoscanner, nelle altre Regioni la misurazione della temperatura dovrebbe essere in capo ai genitori.

È caos totale sui banchi: alcune Regioni sono pronte con i banchi monoposto. Altri istituti sono in ritardo. E sicuramente non arriveranno per il 14 settembre: in quel caso varrà l'obbligo della mascherina anche in classe. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti si smarca: «No all'uso della mascherina durante la lezione». Per i 2,4 milioni di banchi previsti dal bando di gara indetto dal commissariato per l'emergenza bisognerà aspettare la prima settimana di settembre per il primo lotto. E per l'ultimo lotto la fine di ottobre.

Ecco, le mascherine sono un altro tasto dolente per il governo: ne servono 11 milioni al giorno. Governo e comitato tecnico scientifico trovano, invece, un punto di equilibrio sui trasporti. Il ministro Paola De Micheli vara le linee guida. Misurazione della febbre a casa degli studenti prima della salita sul mezzo di trasporto, divieto di far salire sul mezzo gli studenti in caso di febbre o nel caso in cui gli stessi siano stati a contatto con persone affette Covid-19 nei 14 giorni precedenti: sono alcune delle misure contenute nelle linee guida. Gli scuolabus potranno avere delle fasce orarie, che potranno iniziare fino a 2 ore prima dell'ingresso a scuola. E infine è consentita la capienza massima del mezzo di trasporto scolastico nel caso in cui la permanenza degli alunni non sia superiore ai 15 minuti. Sarà prevista una deroga al distanziamento di un metro nel caso in cui sia possibile nel bus l'allineamento verticale degli alunni su posti singoli e sia escluso il posizionamento faccia a faccia. L'obiettivo del governo è di uscire dal vertice di oggi con le Regioni con un protocollo unico in caso di risalita dei contagiati e linee guida uguali per tutti.

Una corsa contro il tempo che non servirà a nascondere pasticci e flop sul ritorno in aula.

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