Maria Sorbi
Se chi ben comincia è a metà dell'opera, gli alunni della scuola materna statale «Don Bosco» di Trapani sono messi maluccio. Zainetto in spalla, sono arrivati a scuola con la voglia di rivedere i compagnetti, ma non sono potuti entrare. La scuola è stata devastata da immigrati che si sono introdotti abusivamente nella struttura, forzando le aperture, e vi hanno gozzovigliato. Porte sfondate, vetri infranti, spazzatura sparsa in giro. I genitori, preoccupati, hanno dovuto accompagnare i figli in un altro istituto scolastico, con non poche difficoltà per reperire altri locali.
Non si tratta della prima volta in cui degli stranieri prendono possesso dell'immobile, usufruendo dei servizi, senza rispettare i luoghi. E adesso la dirigente scolastica Silvana Lentini, che più volte ha denunciato le occupazioni abusive, chiede al prefetto e al questore di Trapani di considerare la «Don Bosco» come «zona sensibile» e organizzare un presidio di forze dell'ordine. Un appello che trova l'appoggio del sindacato di polizia Consap.
«Già durante il periodo estivo un gruppo di migranti ha occupato abusivamente la scuola, arrecando seri danni all'interno - denuncia Igor Gelarda, dirigente nazionale Consap -. Più volte la faccenda è stata denunciata dalla dirigenza e gli immigrati sono stati sgombrati. Il Comune è intervenuto in più di un'occasione a ottemperare ai danni provocati dagli immigrati e a disinfestare la scuola. Nonostante ciò, l'occupazione abusiva è continuata». I danni ammontano a decine di migliaia di euro. Tra i genitori si è anche sparsa voce che un migrante li abbia minacciati di dare fuoco alla scuola se non potrà restare a dormire lì.
Anche l'anno scolastico di Milano parte con qualche intoppo. O meglio, con situazioni che si sono definitivamente incancrenite. Le elementari di via Paravia, da sempre note come «la scuola degli extracomunitari», sono diventate realmente classi di soli bambini stranieri. Quest'anno è stato fatto l' en plein e nemmeno un italiano si è iscritto all'istituto.
Gli unici italiani in aula sono i maestri, che si trovano fra i banchi alunni cinesi, moldavi, cingalesi. Con parecchie difficoltà ad insegnare l'italiano a bimbi di varie nazionalità.
Bimbi che, sempre più spesso, sono arrivati in Italia da poche settimane e sanno dire solo «ciao». Da qui la denuncia di Forza Italia: «In questo modo il Comune di Milano sta creando una scuola ghetto e una banlieu milanese. Servono più progetti di alfabetizzazione».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.