Altro giro, altra truffa. L'ultima inchiesta, quella sui 9mila romeni «fantasma» che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza, spacca ancora una volta la politica. Mentre il premier Mario Draghi propone modifiche al sussidio, cercando un equilibrio difficile per tenere insieme le diverse sensibilità della maggioranza, il centrodestra compatto e Italia Viva attaccano duramente la misura voluta dai grillini, Pd e soprattutto M5s difendono l'assegno. Roberto Fico, presidente della Camera, dall'assemblea nazionale dell'Anci a Parma risponde così a chi gli chiede conto della truffa: «Significa che c'è un buon lavoro da parte della Guardia di Finanza e di tutti gli organi preposti». Quindi se la prende con presunte campagne giornalistiche e politiche orchestrate per associare il Rdc agli imbrogli. «A me sembra che ogni volta che si parla di reddito di cittadinanza, si voglia mettergli vicino una truffa, quando le truffe nel nostro Paese c'erano ben prima del reddito di cittadinanza», commenta l'esponente del M5s. Ma il sussidio resta, seppure con alcuni ritocchi sui controlli e le politiche attive del lavoro.
E se i Cinque Stelle sono soddisfatti il centrodestra protesta. In serata arriva la voce di un esponente importante del governo. Frasi da sottolineare, anche perché pronunciate da un ministro considerato molto vicino a Draghi. Giancarlo Giorgetti, numero due leghista, ministro dello Sviluppo Economico. «Ho espresso in più occasioni, anche pubbliche e nelle sedi istituzionalmente deputate - spiega Giorgetti - le mie perplessità sugli effetti di uno strumento nato con buone finalità e propositi che evidentemente sono state tradite dalla pratica». Il ministro sembra non accontentarsi delle modifiche già proposte. «Lo strumento va rivisto e i controlli intensificati» sostiene. «E in questa direzione deve muoversi senza indugio il governo proprio per tutelare i cittadini e le famiglie più fragili», la conclusione che suona come un invito al governo a fare di più. «Il governo aumenta di un miliardo il finanziamento per questa fallimentare manovra. Quanti posti di lavoro avremmo potuto creare con quei soldi?», twitta la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. Per Matteo Salvini, segretario della Lega, la maxi truffa è «una vergogna senza precedenti costata allo Stato 20 milioni: schiaffo a chi davvero non arriva alla fine del mese». Si fanno sentire i governatori leghisti. Per i sei presidenti del Carroccio il Rdc si pone come «antitesi perfetta alle linee di sviluppo promosse attraverso il Pnrr». Particolarmente duro Matteo Renzi. «Ovviamente non fa notizia come il mio conto corrente e le mie legittime conferenze all'estero. Ma segnalo che anche oggi hanno scoperto una truffa da 60 milioni grazie al reddito di cittadinanza. Ogni giorno nuovi casi, un vergognoso sperpero di denaro pubblico alle spalle dei cittadini onesti. I grillini ovviamente zitti», così su Facebook il leader di Iv.
Il ministro del Lavoro Andrea Orlando, del Pd, usa toni simili al M5s. «C'è una ignobile campagna politica in atto che identifica percettori del reddito e furbetti, chi imbroglia colpisce soprattutto chi ha bisogno», il tweet di Orlando.
Molto diversa la sfumatura che si coglie dalle parole del senatore del Pd Andrea Marcucci di «Base riformista». Marcucci avverte: «Continuano ad emergere indebite riscossioni ed istanze del reddito di cittadinanza. È un fenomeno dilagante e molto preoccupante».
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