Milano - Sembra un film, di quelli «pulp» tanto cari a Quentin Tarantino, dove scorre il sangue a ritmo di rock e dove si rincorrono macabro e verosimile. Ma la realtà a volte e meglio di una sceneggiatura ed è ciò che è capitato ieri a Milano in piazzale delle Milizie davanti all'ingresso della Ricicleria gestita dall'Amsa. Scena prima, esterno giorno, ore tredici, forse qualche minuto meno. Un signore, dopo aver rovistato per un po' tra le foglie vicino al muro di cinta si fa coraggio e va verso l'ingresso dove stanno lavorando alcuni addetti della municipale: «Scusate, non è che per caso avete trovato un dito con un anello?». Un dito con un anello? Nelle pattumiere si trova tutto e il contrario di tutto ma un dito con un anello mancava... Così gli uomini dell'Amsa si guardano in faccia un po' interdetti, probabilmente pensano ad uno scherzo ma poi allertano la vigilanza perchè la questione sembra seria. Scena seconda. L'agente arriva, prova a fermare il tipo che evidentemente ha qualcosa da nascondere e che, senza aspettare risposta, se la dà a gambe, sparendo veloce su un'auto con un complice che lo sta aspettando col motore acceso. Potrebbe finire qui e invece no. Scena terza. Arrivano anche i carabinieri che ascoltano tutta la storia, si mettono loro pure cercare dove poco prima aveva «ravanato» il fuggiasco e il dito mozzato con l'anello lo trovano davvero. Colpo di scena. Sono le telecamere di sorveglianza a svelare il mistero. Riprendono due figuri che la notte prima, in un tentativo di furto, scavalcano la cinta di protezione.
Ma uno dei due scivola, resta incastrato con una mano e il dito non regge allo strappo e quindi resta lì, a terra, mozzato dall'anello. Scena finale. Siamo nell'Istituto di medicina legale in attesa di identificazione. Due falangi e un anello che presto avranno nome e cognome. «The end», musica e titoli di coda...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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