"Sdraio chiuse e famiglie a casa". La sinistra vede un'Italia deserta

Il Campo largo al completo dribbla le statistiche soltanto per attaccare il governo Fdi: "Parlano per slogan. Prima criticano l'over-tourism, adesso le spiagge vuote"

"Sdraio chiuse e famiglie a casa". La sinistra vede un'Italia deserta
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C'eravamo tanto sbagliati. Ci sarebbero i numeri a parlare chiaro, le rilevazioni del Viminale che non sono stime ma dati certificati, in quanto dettati dalle comunicazioni obbligatorie fatte dagli operatori del turismo. Eppure da giorni è iniziato il racconto di una realtà parallela, un'Italia spettrale, con ombre lunghe sulle spiagge deserte, sdraio tristemente piegate dal vento e ombrelloni chiusi come i portafogli degli italiani, evidentemente troppo poveri per permettersi un gelato o una granita.

Ma ecco la doccia fredda: a giugno e luglio presenze in crescita, e nei primi 11 giorni di agosto +13,1%. Boom. E no, non è solo turismo di lusso. A crescere sono anche borghi, città d'arte, località di montagna e persino le aree interne. Eppure Marco Furfaro responsabile Welfare nella segreteria del Pd, lancia l'allarme: il "modello Meloni" per il turismo sarebbe quello di "riempire le spiagge di pochi stranieri e lasciare a casa le famiglie italiane". "Il mare delle vacanze popolari si svuota", colpa dei "salari da fame" e dei "prezzi da capogiro. Altro che cartolina dell'Italia: questo è il souvenir amaro che il governo regala al ceto medio". Come se la premier in persona avesse imposto l'aumento dei lettini sotto l'ombrellone.

Non è da meno Antonio Misiani, responsabile economia sempre del Pd, che parla di "universo parallelo" abitato dal governo dove esistono solo i turisti stranieri e i resort a 5 stelle. "Il crollo del potere d'acquisto del ceto medio" è il vero problema, dice. Enrico Borghi (Italia Viva) fa i conti: +35,9% per volare, +10,9% per i traghetti, +9,9% per noleggiare un'auto. E poi rincari vari su bar, ristoranti, pacchetti vacanza. Insomma, le vacanze non sono più un diritto ma un "lusso irraggiungibile". Debora Serracchiani va oltre e vira sul grottesco: "Meglio prendersela con i giudici, con le ong, con le opposizioni, con il maltempo, con l'Europa, con Trump anzi no, con Trump no, è un amico".

La replica di Fratelli d'Italia è netta, e affilata. Paolo Trancassini parla di "sinistra che tifa contro l'Italia" e sottolinea come la realtà sia ben diversa: "Saturazione tra le più alte del Mediterraneo, prezzi competitivi, crescita di montagna, laghi, città d'arte". E il turismo non è solo balneare, ma destagionalizzato, moderno, evoluto. Altro che crisi, altro che cartoline sbiadite.

Augusta Montaruli ironizza sulla narrativa "poverista" del Pd, parlando di "posti desolati che esistono solo nella fantasia dei detrattori. Poi arrivano i numeri del Viminale a smentire tutto: in montagna e nei borghi è pieno, e le città d'arte brulicano di visitatori". Spiace, dice, "ma la sinistra ha fatto un altro buco nell'acqua".

E infine Carlo Fidanza (FdI), che mette il dito nella piaga: "Schlein e compagni prima si lamentavano dell'over-tourism, ora delle spiagge vuote. Mai una proposta, solo slogan. E i balneari, ieri simbolo del male neoliberista, oggi diventano vittime da tutelare". L'Italia, intanto, cresce. E supera perfino la Francia.

Insomma un settore strategico come il turismo non sta affondando, nonostante le previsioni di catastrofe, anche se evidentemente i numeri che vanno bene rischiano di fare del male a qualcuno. A questo punto meglio consolarsi con qualche giornata di mare. Fa bene all'umore, anche stando all'opposizione.

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