Coronavirus

Se il discorso di Capodanno lo fa il virus

Carissimi positivi, carissimi bi e trivaccinati, carissimi non vaccinati. Insomma, carissimi italiani, sono il vostro amico Covid e questo è il mio discorso di fine anno.

Se il discorso di Capodanno lo fa il virus

Carissimi positivi, carissimi bi e trivaccinati, carissimi non vaccinati. Insomma, carissimi italiani,

sono il vostro amico Covid e questo è il mio discorso di fine anno. In fondo se lo fa il presidente della Repubblica, perché non dovrei farlo io, che negli ultimi due anni ho governato le vostre vite più di lui? E poi il signor Mattarella è agli ultimi giorni di mandato, mentre di me non vi libererete così facilmente.

Dunque eccoci qua. Si chiude oggi il nostro secondo anno assieme. Come vola il tempo quando ci si diverte, non è vero? Sono stati due anni intensi, non c'è che dire. Quanto spavento, quanti morti, quante rinunce, quante scempiaggini dette e ascoltate, quante serie su Netflix, quante pagnotte immangiabili fatte in casa, quante lezioni da casa. E poi: quante polemiche, e a voi italiani piacciono tanto le polemiche!

In fondo dovreste ringraziarmi: dite la verità, prima di me vi stavate annoiando. La cosa più rilevante del 2020 fin quando non sono arrivato io era stato lo scazzo tra Bugo e Morgan a Sanremo, figuratevi un po'... Poi nulla è stato più come prima: i giornali non scrivevano che di me e anche quando, d'estate, avete provato a parlare di altro, ad andarvene in vacanza o a ballare, era solo un'illusione. Diciamo che sono andato in ferie anche io, è faticoso essere sempre sulla bocca di tutti. E poi a me il caldo fa sudare.

Che anni magnifici, però. Chi avrebbe mai immaginato delle manifestazioni in cui chi attenta alla salute e alla libertà degli altri rifiutando il vaccino protesta gridando di essere lui stesso minacciato nella sua salute e nella sua libertà? Nemmeno in Don't look up, di cui sdottoreggiano tutti: certo, lì si parla di una cometa che sta per colpire la Terra, ma in fondo la metafora l'ho capita perfino io che sono, come dice Wikipedia, «un'entità biologica con caratteristiche di simbionte».

In questi due anni sono molto cambiato. Ho sviluppato più varianti delle felpe di Salvini perché è il mio mestiere, devo sopravvivere. In fondo io non voglio uccidervi, non sarebbe il mio interesse di parassita. Voglio solo convivere con voi, dandovi fastidio, certo, ma non troppo. Non potremmo trovare un accordo? Con altri animali più ragionevoli di voi ci riusciamo. Ma voi italiani la buttate sempre in politica...

Certo, siete cambiati anche voi. Più arrabbiati, più complottisti, più divisi. Com'era quella battuta che girava agli albori del mio mandato? Ah sì: andrà tutto bene. Ogni volta che ci ripenso mi sganascio più che se leggo Lercio. Siete spiritosi, se vi ci mettete. Però, dài, ho fatto anche io cose buone. Vi ho fatto riscoprire la solidarietà (è durata pochino, in verità). Vi ho fatto cantare l'inno senza nemmeno vincere gli Europei. Vi ho fatto riscoprire l'uso della calcolatrice, che ora tutti a fare conti e prima balbettavate pure di fronte a un 7x9. Vi ho fatto ripassare l'alfabeto greco, così tutti ora possono fingere di aver fatto il classico...

Carissimi italiani, in fondo la mia è una storia di successo: finora ho contagiato sei milioni di italiani, quanto prese il Pd alle ultime elezioni politiche ma - al contrario loro - io sono rimasto sempre all'opposizione. Certo, ho avuto chi ha lavorato per me: i politici talvolta imbelli, i virologi che si contraddicevano tra loro, e poi infine loro, i No Vax: chi non vorrebbe avere alleati come quelli? Ho anche mandato loro una cartolina di auguri per Natale, pensate quanto ci tengo.

Insomma, cari compaesani, vi auguro un buon 2022.

Non so come andrà, ma magari ci risentiamo per il Capodanno del 2023, da buoni amici.

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