C'è chi è terrorizzato che il M5S vinca le elezioni amministrative (anticipate) a Roma. I sondaggisti, per quanto un po' in disgrazia negli ultimi tempi, sostengono che l'ipotesi non è improbabile. Mettiamo che abbiano ragione. A nostro giudizio non sarebbe una iattura. Non lo diciamo perché tifosi di Beppe Grillo, ma per altri motivi che andiamo ad illustrare. Sindaco e giunta, se pentastellati, sarebbero finalmente indotti a dimostrare(...)(...) le loro capacità in una metropoli nell'occhio del ciclone, addirittura la capitale, che ha attraversato un periodo nero del quale è stato raccontato tutto, provocandoci l'orticaria e non solo quella. Due sarebbero gli scenari. Il primo è che i grillini rivelino di essere all'altezza del mandato ricevuto dagli elettori e che, pertanto, risolvano i problemi della città che altri partiti hanno invece aggravato con conseguenze disastrose. Saremmo stupiti, ma anche soddisfatti. Benvenuto chiunque sia in grado di badare alla cosa pubblica. In politica non serve essere schizzinosi né, tantomeno, diffidenti in base a pregiudizi. Poiché simile eventualità ci sembra però irreale, tenuto conto che il M5S, laddove è stato chiamato a trasformarsi in classe dirigente ha fallito, pensiamo che con i grillini le grane della capitale rimarrebbero tali e quali. E allora avremmo raggiunto un grande risultato lo stesso. Infatti, il M5S, sconfitto sui piano operativo, perderebbe ogni chance per imporsi alle successive elezioni politiche, previste per il 2018. Cosicché il Pd di Matteo Renzi e il centrodestra di Matteo Salvini-Silvio Berlusconi, in caso di ballottaggio (se l'Italicum non sarà modificato), si troverebbero a competere tra loro senza un terzo incomodo. Una via d'uscita al rischio che Grillo, profittando del disgusto degli italiani verso la politica, si intrufoli al secondo turno, minacciando di raccattare i consensi di astensionisti potenziali, di leghisti e perfino di berlusconiani, stanchi di una maggioranza incline a tirare a campare.Finora i pentastellati sono cresciuti a dismisura non per ciò che hanno fatto, bensì per ciò che non hanno fatto, promettendo però mari e monti agli italiani. In altre parole, non hanno avuto modo di essere giudicati per le loro attitudini a governare. L'abbandono di Marino offre ai seguaci di Grillo l'opportunità di sperimentarsi, semprecché ottengano i suffragi bastevoli per conquistare il Campidoglio. Gli elettori a livello locale e nazionale sono abbastanza maturi, e una verifica sul campo della preparazione degli ultimi arrivati sarebbe decisiva, in senso negativo e/o positivo. La nostra sensazione è che se il M5S fosse chiamato ad aggiustare i guai romani, si troverebbe di fronte a una impresa titanica e sarebbe costretto ad alzare bandiera bianca. Il fenomeno grillino si sgonfierebbe così rapidamente. Certo, le nostre sono valutazioni teoriche e non è detto che siano esatte.
Ma resta il fatto che ad oggi le legioni di Beppe non si sono mai cimentate con i problemi della gestione effettiva di una grande città, di una regione o dello Stato. Non hanno fatto altro che polemizzare. Ma un conto è parlare e un altro è fare. È ora che scendano dalle nuvole. I grillini sono ragazzi pieni di idee che, però, non c'entrano niente con la realtà.Vittorio Feltri- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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