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"Se non ti ubriachi, eviti il lupo". Rissa su Giambruno. L'opposizione contro il giornalista. E lui: "È ridicolo"

Il compagno della Meloni contestato per un commento a «Diario del giorno» su Rete4 E i 5 Stelle tirano subito in ballo la premier: «Cosa pensa di queste parole gravi?»

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"Se non ti ubriachi, eviti il lupo". Rissa su Giambruno. L'opposizione contro il giornalista. E lui: "È ridicolo"

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In mancanza di altre gaffes, meglio accontentarsi di un «compagno che sbaglia». E così, quando sul web rimbalza la polemica per le frasi sugli stupri a Palermo e a Caivano dette su Rete4 dal conduttore di «Diario del Giorno» Andrea Giambruno, la sinistra si lancia contro il giornalista, dal 2014 compagno di vita della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Niente di nuovissimo sotto il sole, visto che alla fine di luglio Giambruno s'era già dovuto difendere dopo aver criticato l'uscita del ministro tedesco della Sanità Karl Lauterbach a proposito del rischio che l'Italia perdesse il suo turismo a causa dell'innalzamento delle temperature. Chiuso un caso, eccone un altro.

A «Diario del Giorno» si parla delle violenze sessuali di gruppo in Sicilia e Campania, e tra un intervento di Annamaria Bernardini De Pace e uno del condirettore di Libero Pietro Senaldi, Giambruno prova a riassumere a modo suo.

«Forse dovremmo essere più protettivi nel dialogo e nel lessico - dice -. Se tu vai a ballare, hai tutto il diritto di ubriacarti, questo è assodato, non ci deve essere nessun tipo di fraintendimento e nessun tipo di inciampo, come dice Senaldi, però se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche e rischi che effettivamente poi il lupo lo trovi».

Opinione scivolosa su tema scivolosissimo, che nonostante i distinguo finisce per essere ascritta dalla sinistra alla categoria della vittimizzazione secondaria, ossia la colpevolizzazione della vittima. E l'opposizione va all'attacco, derubricando Giambruno da giornalista a mera «dolce metà» della premier e spingendo l'hashtag #Giambruno al primo posto nelle tendenze italiane di X, l'ex Twitter.

Che l'obiettivo in realtà sia la compagna di Giambruno, la premier, lo si capisce anche esplicitamente, tanto che proprio a Meloni si rivolge l'ex sindaca M5s di Torino, Chiara Appendino, chiedendole di «prendere le distanze dalle gravissime affermazioni del suo compagno».

Stessa linea per la senatrice Pd Cecilia D'Elia, secondo la quale l'opinione «non più tollerabile» non è solo del giornalista ma della maggioranza tutta, considerando l'uso del plurale: «Proprio non ci riescono a non colpevolizzare le donne, la violenza è sempre un po' colpa loro», attacca l'esponente dem.

Durissimo, con la premier in primis, anche il deputato Pd e attivista Lgbt Alessandro Zan: «Prima di Caivano, ci si deve augurare che Meloni affronti la questione in casa propria, spiegando a #Giambruno che colpevolizzare le vittime di una violenza, tanto più in diretta tv, è una pratica barbara e perversa». Ma la gara al rialzo non si ferma. Per la vicepresidente dem Chiara Gribaudo, Giambruno è addirittura «ripugnante, offensivo, inadatto a stare dove sta».

E se il diretto interessato punta i piedi, lamentando di essere vittima di una polemica sollevata da chi ha utilizzato le sue parole «in maniera strumentale» e «surreale, distorcendo la realtà», facendolo o «perché in mala fede» o per «seri problemi di comprendonio», una stilettata al giornalista arriva da Enrico Mentana.

Il direttore del Tg di La7 che riassume così la questione: «Ok, la linea è questa: se esci di casa non puoi poi lamentarti che son venuti i ladri () Ma se segui questa logica, e fai il giornalista in tv, che tu sia single o maritato, quando dici una fesseria col botto, e mezzo mondo ti salta addosso, sai bene a chi dare la colpa».

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