Un "accordo alla tedesca". È quello che propone Graziano Delrio al Movimento 5 Stelle per governare insieme senza tornare alle elezioni.
"Come Cdu e Spd, una cosa scritta", dice l'ex ministro ai Trasporti, "Ci si mette a sedere, si tratta, si analizza ogni punto per il bene del Paese, convocando le menti migliori, per dare un'impronta diversa". E snocciola pure i temi da affrontare: immigrazione, lavoro, il cuneo fiscale, il salario minimo e il reddito di cittadinanza".
Esattamente quello che il 4 aprile 2018, a un mese dalle elezioni Politiche che non avevano dato un esito chiaro, diceva Luigi Di Maio intervistato da Giovanni Floris a Di Martedì. "Il contratto di governo sul modello tedesco è un impegno davanti ai cittadini chiaro, dettagliato e completo", diceva il capo politico dei 5S, "Si tratta di decine e decine di pagine con proposte e obiettivi specifici, riferimenti di spesa precisi e con cui si spiega esattamente cosa si vuole fare ed entro quanto tempo. Non si tratta quindi di uno sterile scambio di poltrone tra forze politiche come è stato fatto fino ad adesso, ma una proposta alla luce del sole per dare avvio a un governo che si preoccupi finalmente delle necessità dei cittadini".
Allora l'offerta dei 5 Stelle era rivolta sia alla Lega che al Partito Democratico. La cosiddetta "politica dei due forni" che ha contraddistinto la strategia grillina all'inizio della legislatura.
Alla fine furono proprio i dem a far spegnere il proprio forno, ma ora - pur di non riaffrontare di nuovo le urne e confrontarsi con il consenso guadagnato dalla Lega e dal centrodestra unito - sono pronti a far proprie le parole di Di Maio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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