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"Se si vota, ci asfaltano". Ora i renziani hanno paura

La tensione tra i renziani è talmente alta che l'outfit total black della Boschi sarebbe stato interpretato come chiaro segnale di sventura

"Se si vota, ci asfaltano". Ora i renziani hanno paura

Si avvivicina l'ora della resa dei conti per il Giuseppi nazionale il quale, dopo aver sudato le proverbiali 7 camicie in cerca dei mai troppo aulicamente definiti "responsabili", dovrà tirare le somme in Senato: nel frattempo, mentre Matteo Renzi continua ad ostentare sicurezza, tra i suoi inizia a serpeggiare più di qualche timore.

A parte il terrore delle parole "urne" o "elezioni", che i renziani condividono con gli ex alleati grillini, qualcuno tra i banchi di Italia Viva avrebbe iniziato a cogliere i primi segnali di sventura, come facevano gli aruspici nell'antica Roma. L'outfit total black della Boschi sarebbe risultato inquietante per alcuni colleghi di partito e, come riferisce "Il Messaggero", l'inusuale scelta cromatica avrebbe portato tanti a vedere in essa un chiaro segnale di iattura all'orizzonte. "Se si è messa in lutto lei vuole dire che qui butta male", dicono. Il pessimismo cosmico degli esuli del Partito democratico avrebbe inoltre spinto alcuni di essi a tendere una mano verso il riluttante Giuseppi, che oramai si sente tradito e pronto ad accasarsi in una "comune" di responsabili. Tra i più disperati Rosato, che avrebbe mandato segnali di sos al Pd con un incoraggiante:"Cerchiamo di ricominciare".

Il voto di fiducia alla Camera è riuscito a infondere tuttavia nuove energie positive nei renziani, che hanno tentato di darsi conforto coi numeri striminziti raggranellati dall'uomo dei Dpcm notturni. "Solo 321 voti per Conte, un po' pochino, no?". Oltre coloro che sarebbero pronti a riaprire le porte ai dem (e che probabilmente mai per nessun motivo al mondo le avrebbero chiuse), ci sono anche i sostenitori della linea più dura. "Astensione? Macché, dobbiamo votare in Senato contro il governo", avrebbero detto gli anti-Giuseppi in riunione, come riferisce sempre "Il Messaggero". "Se si va al voto, ci asfaltano", hanno replicato i catastrofisti più incalliti.

La linea da seguire dovrebbe essere quella dell'astensione, ma col fatto che Renzi ci ha abituato da anni a giravolte che farebbero impallidire Carla Fracci, mai dire mai ad alternative di altro genere. Anche tra i grillini le acque sarebbero agitate, tanto che tra i parlamentari di Italia Viva qualcuno avrebbe iniziato a sondare il terreno per capire qual'è l'indice di gradimento di Conte. "Ho parlato con quelli dei 5 stelle e al netto delle dichiarazioni pubbliche non fanno che dire: morire per Conte? Ma figuriamoci!", avrebbe infatti riferito uno dei renziani.

L'idea più estrema, cioè un Renzi che sbuca improvvisamente tra i banchi dell'opposizione, potrebbe allontanare qualcuno. "Ti seguiamo se ci vai piano, sennò, buona fortuna", avrebbe detto qualche scontento. A frenare ci pensa ancora Rosato: "Io penso che la personalizzazione dello scontro politico va fatto quando serve. Quando si tratta degli italiani bisogna avere il coraggio di alzare il telefono, mettersi intorno a un tavolo e ragionare sulle questioni di merito". Proprio quel tavolo su cui il segretario di Italia Viva aveva poggiato i fogli con le richieste e gli aut-aut imposti al premier. Che i timori siano forti tra le file di Italia Viva è confermato dallo stesso Mastella: "Mi chiamano i renziani inquieti, hanno paura dei colpi di testa di Matteo e temono il voto".

Il primo voto sarà quello (decisivo?) in Senato, per quello popolare nei banchi della maggioranza non c'è proprio fretta.

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