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Un segnale necessario contro l'abuso del web

Di per sé non si tratta di una novità. Il divieto di usare telefoni cellulari in classe è previsto dal 2007, stabilito da una circolare e da una successiva direttiva dell'allora ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni

Un segnale necessario contro l'abuso del web

Di per sé non si tratta di una novità. Il divieto di usare telefoni cellulari in classe è previsto dal 2007, stabilito da una circolare e da una successiva direttiva dell'allora ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni. E secondo i dati più recenti già il 60 per cento degli studenti deve fare i conti con precise regole interne alle scuole che proibiscono lo smartphone (per un altro 30 per cento si tratta di un «suggerimento»). Resta il fatto che la nuova circolare del ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che vieta da subito sia ai ragazzi sia ai professori l'uso dei cellulari in aula - devono essere riposti in appositi armadietti quando si entra a scuola oppure tenuti con sé ma spenti per tutto l'orario delle lezioni - costituisce un segnale preciso. E necessario. Insegnanti, genitori, pedagogisti e psicologi ci dicono da tempo, con sfumature diverse, che l'accesso al web può e deve essere incentivato, ma l'uso continuo del cellulare e dei social è devastante. Avere uno smartphone in classe aumenta la distrazione, rende frammentaria la lezione ed è un gesto di mancato rispetto verso gli insegnanti. Lo psichiatra Paolo Crepet, il quale da tempo guida una crociata contro i cellulari perennemente nelle mani dei nostri ragazzi, non a caso ha commentato la circolare come «Ineccepibile». E a farci condividere il documento ufficiale del ministro Valditara c'è anche il fatto che non sono previste «sanzioni». In casi simili le imposizioni sono controproducenti e qualsiasi forma di punizione o sanzione sarebbe fuori luogo e facilmente contestabile. L'intervento del ministro è solo un modo intelligente per responsabilizzare ulteriormente i singoli istituti lasciando loro piena autonomia nella gestione dei telefonini. E se qualche mamma si dovesse lamentare per il fatto che, a cellulari spenti, i nostri figli sono meno controllabili, vale la regola aurea secondo cui qualsiasi ragazzo di età compresa fra i 12 e i 18 anni è perennemente connesso al cellulare, online e sui social, tranne quando si tratta di rispondere alla chiama di un genitore. E non si sa perché... Internet come strumento didattico ha delle potenzialità educative enormi; vivere h24 su Instagram è rovinoso. Valditara ha solo ribadito la differenza. Se fosse un ministro di centrosinistra, o un tecnico, sarebbe l'uomo dell'anno. È della Lega.

Bene che vada lo ignoreranno, male lo irrideranno.

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