Sei ragioniere? Cambia lavoro Meglio colf, portiere o estetista

Negli ultimi cinque anni crollo di piccoli imprenditori, muratori e artigiani. Boom invece di vigilantes, parrucchieri e pony express

Sei ragioniere? Cambia lavoro Meglio colf, portiere o estetista

Il carissimo Ugo Fantozzi, tragico e comico al tempo stesso, che metteva la sveglia alle 6 e correva ogni mattina facendo a spallate con i colleghi per timbrare il cartellino alle 8.30, piangerebbe lacrime amare sapendo che il Belpaese rischia di archiviare il suo mestiere.

La professione di ragioniere, infatti, non va più di moda. Estetisti, parrucchieri, colf e camerieri sono i nuovi mestieri anticrisi. Nel mondo del lavoro, ormai, si punta sull'irrinunciabile: cibo e immagine. Se è vero che gli italiani hanno meno soldi in tasca, lo è altrettanto che continuano ad andare a cena fuori e non rinunciano a prendersi cura dell'aspetto. Una fotografia scattata dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre stila una vera e propria graduatoria dei lavori «top & down». L'analisi, svolta tra il 2008 e il 2013, rivela che per estetiste, parrucchieri, colf e badanti si è registrato un aumento in termini assoluti di 314mila unità (+71,7 per cento). «La nostra indagine ha preso in considerazione solo professioni con almeno 100 mila occupati - spiega il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi -. Abbiamo rilevato che acconciatori ed estetiste stanno conoscendo una profonda evoluzione professionale, dovuta, in particolare, alla scoperta di nuovi ambiti lavorativi racchiusi tra i campi dell'estetica e dell'immagine e quelli della salute. Per i lavori domestici, invece, è importante sottolineare come in questi ultimi anni di crisi le italiane siano ritornate a fare le colf e le badanti». In questo ambito, però, il peso della componente straniera sfiora ancora l'80 per cento del totale degli occupati, anche se tra il 2012 e il 2013 la presenza delle immigrate è diminuita dell'8 per cento.

A «tirare» anche il settore legato alla ristorazione e soprattutto i giovani non disdegnano un impiego come camerieri in alberghi e ristoranti, dove si è registrato un incremento di 251.500 unità (+31,5 per cento). Nel borsino delle occupazioni risultano vincenti anche magazzinieri e i pony espress con 416.778 occupati nel 2013. Appena fuori dal podio si piazzano invece cuochi, baristi e ristoratori, con quasi 123.500 unità e non vanno male quelle attività legate alla guardiania e ai vigilantes non armati, dove l'incremento percentuale è stato esponenziale (+182,4 per cento).

La professione più falciata, invece, è stata quella dei ragionieri con un calo di 441mila unità (-40,1 per cento). In caduta libera anche amministratori di piccole imprese, muratori, carpentieri, idraulici, falegnami e i ponteggiatori.

Va male anche la situazione per artigiani e operai, in particolare quelli che

lavorano nel tessile e nell'abbigliamento. Preoccupante, infine, la flessione per quanto concerne insegnanti, forze di polizia, vigili del fuoco e vigili urbani, che hanno risentito pesantemente dei tagli nel pubblico impiego.

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