Matteo Renzi, nella sua ultima E-news, ha di nuovo bocciato il reddito di cittadinanza voluto dal MoVimento 5 Stelle, oltre che rilanciato il Mes.
In queste settimane, il leader d'Italia Viva è impegnato nelle presentazioni in giro per l'Italia del suo "Il Mostro", l'ultima opera libraria scritta dall'ex presidente del Consiglio che sta facendo discutere anche se non sopratutto per le rivelazioni relative al sistema Giustizia. Non solo: nel testo, viene dato spazio anche a molto di quello che è accaduto in ambito politico nell'ultimo decennio. Rispetto alle questioni di strettissima attualità parlamentare, intanto, l'ex premier ha continuato a stigmatizzare l'assistenzialismo di stampo grillino.
"La nostra economia - ha fatto sapere Renzi - ha alcuni settori che stanno marciando forte, nonostante la guerra. Ma ci sono interi settori che faticano a trovare manodopera. Dobbiamo sicuramente riflettere sui salari, specie in tempi di inflazione. Ma, finché c’è il reddito di cittadinanza, avremo sempre alcuni settori - a cominciare da quello turistico - letteralmente in ginocchio perché non si trovano più stagionali".
Quanto voluto e predisposto all'epoca dal governo gialloverde, insomma, avrebbe contribuito all'impasse che interessa parte del mercato del lavoro. E il fatto che i lavoratori per l'estate siano difficili da rintracciare lo dimostrerebbe. "È semplicemente folle! È finalmente maturo il tempo per la nostra iniziativa su questo tema", ha chiosato in merito.
Ma nell'ultima E-news - come premesso - il fondatore d'IV ha anche voluto dire la sua in merito al Mes. Il punto di partenza del ragionamento è l'emersione di un caso di vaiolo delle scimmie. "Come se non bastassero il Covid e la numerosa serie di varianti - ha osservato l'ex presidente del Consiglio - , adesso arriva il timore del vaiolo delle scimmie. Indipendentemente dalla fondatezza di questa preoccupazione, c’è un dato oggettivo da sottolineare: bisogna investire più soldi in sanità. Il rifiuto del Mes è un errore che rischiano di pagare caro i nostri figli e nipoti".
Al netto delle valutazioni sulla possibile diffusione della malattia in sé e sul portato di questa eventuale diffusione, insomma, Renzi ha intravisto la necessità di porre una maggiore attenzione in termini economici sulla Sanità nel suo insieme.
E questo pure per evitare possibili nuove problematiche sanitarie: "Prevenire è meglio che curare, dicevano gli slogan di un tempo. Nulla di più attuale rispetto alla nostra situazione sanitaria: più soldi nella sanità, spesi meglio. Su questo torneremo presto a discutere", ha concluso il leader d'Italia Viva sul punto.
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