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Il Senato dà l'ok a donare il corpo dopo la morte

Il ddl permette di donare il proprio corpo post mortem per fini di ricerca. Ecco cosa prevede

Il Senato dà l'ok a donare il corpo dopo la morte

Il Senato ha approvato all'unanimità il ddl, che prevede la possibilità di donare il proprio corpo dopo la morte, per permettere ai giovani medici di esercitarsi su corpo umani reali, invece che su modelli. Ora, il disegno di legge, che porta come primo firmatario il senatore del Moviemnto 5 Stelle, Pierpaolo Silieri, passerà alla Camera.

Il ddl prevede che il corpo del donatore rimanga in obitorio 24 ore, prima di essere destinato ai fini di ricerca scientifica e formazione. Per poter donare il proprio corpo post mortem, sarà necessaria una dichiarazione di consenso all'uso del prorpio corpo. In caso di ripensamento, il consenso potrà essere revocato. Il ministro della Salute, in collaborazione con quello dell'Istruzione, si preoccuperà di individuare le strutture universitarie e le aziende ospedaliere da usare come centri di riferimento, nei quali i corpi dei defunti verranno conservati e usati a fini di ricerca ed esercitazione. L'elenco dei centri di riferimento verrà istituito presso il Ministero della Salute. Entro 12 mesi, però, i centri e le università dovranno restituire il corpo del defunto alla famiglia, "in condizioni dignitose".

In Senato, il ddl è stato approvato con 220 voti favorevoli, nessuno contrario e un astenuto."Questo provvedimento consentirà ai cittadini di poter scegliere di donare il proprio corpo alla scienza dopo la morte. Schopenhauer affermava che la salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente", ha commentato il senatore Sileri, aggiungendo che "la dissezione e il suo esercizio ripetuto offre manualità. Basti pensare a un chirurgo, a quanto è importante il suo addestramento.

Soprattutto poi se deve sperimentare una nuova tecnica o una nuova tecnologia che, verosimilmente, rappresenterà la cura di domani".

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