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Il Senato sospende vitalizio e pensione a Roberto Formigoni

Il consiglio di presidenza del Senato prende atto della sentenza con cui la Cassazione ha confermato la condanna per corruzione all'ex governatore lombardo. Le erogazioni sospese dal prossimo agosto

Il Senato sospende vitalizio e pensione a Roberto Formigoni

Dal prossimo mese di agosto, Roberto Formigoni, da pochi giorni agli arresti domiciliari (dopo aver scontato cinque mesi nel carcere di Bollate), non riceverà più il vitalizio e il trattamento pensionistico. Il Consiglio di presidenza del Senato, infatti, ha preso atto della sentenza con cui la Corte di Cassazione ha confermato la condanna per corruzione contro l'ex presidente della regione Lombardia e ha disposto la sospensione dell'erogazione dell'assegno, in base alla delibera del 2015 della Camera e del Senato. A comunicarlo ai cronisti, la senatrice del Movimento 5 Stelle, Laura Bottici, questore del Senato.

Formigoni è riuscito a ottenere gli arresti domiciliari perché, secondo i giudici, ha fatto una "revisione sulle condotte processuali assunte", dopo che, per anni, si è difeso negando ogni tipo di responsabilità e non facendosi mai interrogare sul caso. Proprio pochi giorni fa, l'ex governatore era stato visto nella sua prima passeggiata "in libertà". Ai suoi domiciliari, però i giudici hanno imposto varie prescrizioni che Formigoni dovrà seguire. Potrà, infatti, uscire di casa solo per necessità di salute e solo per due ore al giorno, "per soddisfare indispensabili esigenze di vita", come andare a fare la spesa o andare in farmacia, senza però lasciare Milano. L'ex presidente non può rilasciare interviste e non può frequentare pregiudicati, né tossicodipendenti.

La vicenda per cui l'ex governatore sta scondando la sua pena riguarda i 6,6 milioni di euro in viaggi di lusso, un uso esclusivo di due yacht e metà di una villa in Sardegna, acquistata a prezzo scontato, che gli ha elargito Pierangelo Daccò.

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