
Può scoprirsi le tette quanto vuole, tanto arriverà sempre prima il suo cervello. Ha 51 anni (e per la cronaca, le tette reggono benissimo), è laureata in fisica nucleare all'università di Milano, Forbes l'ha inserita nella classifica delle 100 donne di successo del 2024, è un'abile divulgatrice ed è definita la "rockstar della fisica quantistica", ha lavorato all'École Polytechnique di Parigi, i suoi libri sono longseller in continua ristampa e da ognuno sono stati tratti spettacoli teatrali. Ciò nonostante, la cosa migliore che Gabriella Greison ha fatto, nelle ultime 48 ore, resta la risposta che ha dato agli hater di internet. Quelli che si scandalizzavano da dietro la tastiera (che poi avranno tutti, minimo, un account su Youporn) per l'abito scollato che indossava lunedì alla partenza per Taormina dove era attesa come madrina alla cerimonia di laurea dell'Università di Messina al Teatro Greco e dove ha poi orgogliosamente indossato un vestito rosso ancora più scollato e "scabroso" di quello dello scandalo.
"Non c'è un dress code per la dignità. E se cercate la decenza in un centimetro di stoffa, invece che nel contenuto delle parole, vi consiglio un esperimento: provate a usare il cervello e a posizionarvi nell'anno in corso, con tutte le lotte che sono state fatte da quelle prima di me. Fa caldo, ma funziona ancora..." ha commentato Greison che, come dicevamo, maneggia benissimo neutroni, protoni e soprattutto neuroni.
Ha deciso di rispondere ai detrattori, ha spiegato al Corriere della Sera, perché non vuole lasciar passare gli attacchi "come normali o folkloristici" e perché in fondo, la questione della libertà può anche passare, deve anche passare, dal diritto al décolleté.
Il discorso da madrina è stato bellissimo, pieno di acume, dolcezza e suggestioni ma evidentemente non è la cosa che ha interessato di più fuori dalla maestosa semplicità del Teatro Greco. E comprendiamo perfettamente anche quelli che pensano che se sei una fisica non c'è bisogno di mostrare il fisico e che se in quel momento sei la madrina dell'Università di Messina hai tante altre opzioni nell'armadio rispetto a un abito sottoveste con inserti a finto strappo fetish (che fa tanto reduce da amplesso incontrollato). Ma se Gabriella vuole, sceglie, decide di vestirsi così, chi sono gli hater per impedirglielo? E soprattutto chi sono gli hater per decidere che Gabriella è tutta lì, in quei brandelli di tessuto mancante? La verità è che si sarebbero sentiti più confidenti vedendo salire sul palco Sheldon Cooper e Leonard Hofstadter, i due fisici nerd di The Big Bang Theory. Che tra le altre cose sono maschi, almeno uno dei due. E che quindi la faccenda si limita ancora una volta, per non dire sempre, alla stessa noiosissima, stropicciata questione di genere.
Perché se l'amministratore delegato di una grande azienda sale sul palco con mezzo braccio tatuato (l'esatto equivalente di un vestitino cheap) nessuno osa commentare nulla e se invece una fisica si raccoglie i capelli con il gel e scopre un po' di pelle (invocando peraltro il caldo torrido a parziale scusa) allora è meglio che dal palco scenda e se ne torni a casa restando a disposizione del marito (posto ce ne sia uno). E allora ha ragione la Greison che chiama di nuovo in causa i quaranta gradi ma stavolta per suggerire di far prendere aria al cervello.