Politica

La battaglia di Forza Italia sui relatori della manovra

Forza Italia annuncia che non prenderà più parte ai lavori della commissione Bilancio in Senato. Fi pretende un chiarimento sulla scelta dei relatori della manvora

La battaglia di Forza Italia sui relatori della manovra

Forza Italia alza il tiro sulla manovra in discussione ed annuncia, con tutte le ufficialità del caso, che non prenderà parte ai lavori della commissione Bilancio sino a che non avrà luogo una vera e propria chiarificazione tra le parti in campo.

Il principale tema di fondo sollevato riguarda il mancato coinvolgimento del partito guidato da Silvio Berlusconi in materia di scelta dei relatori sul provvedimento. Ma quella di Forza Italia non è soltanto una battaglia di principio. Fi ha fatto sapere di avere intenzione di mantenere "la sua posizione di non partecipare ai lavori della Bilancio dopo la decisione del presidente Pesco di auto nominarsi relatore della manovra insieme ai due vicepresidenti di Lega e Leu", così come ripercorso dall'Adnkronos.

Il senatore Daniele Pesco, espressione del MoVimento 5 Stelle, ha insomma deciso su se stesso come relatore. E lo stesso, stando a quanto rimarcato, avrebbero fatto i due vice che appartengono rispettivamente al Carroccio ed a Liberi e Uguali. Da qui, la decisione netta sull'atteggiamento da prendere nei confronti dei lavori della commissione.

La nota stampa con cui è stata resa nota la decisione è firmata dai senatori forzisti che fanno parte della Bilancio, ossia Dario Damiani, Massimo Ferro, Fiammetta Modena e Antonio Saccone. Per Fi, il quadro attuale, è la risultante di un'operazione tutta politica che dovrebbe essere evidente ai più. Uno scenario - fanno sapere i parlamentari di Fi - che è maturato "dopo l'impasse di questi giorni sui relatori tra i Cinque Stelle da una parte e il Pd e Leu dall'altra, che di fatto penalizza solo Forza Italia da un intervento diretto sul provvedimento non essendo adeguatamente rappresentata ad alcun livello". Dopo una bagarre generale, in buona sostanza, soltanto Forza Italia sarebbe priva di rappresentanza tra le forze che reggono il governo di Mario Draghi. E questo non è ritenuto politicamente accettabile.

Cicolara pure un'ulteriore ipotesi, cioè che vi sia un accordo in grado di coinvolgere sia la Lega sia il MoVimento 5 Stelle, così come ventilato dalla fonte sopracitata. Forza Italia avrebbe dunque il sentore di essere stata relegata al ruolo di formazione politica minoritaria. Ma Forza Italia è convintamente parte della maggioranza che sostiene il governo presieduto da Mario Draghi e ha anzi contribuito, con le sue idee, ad indirizzare l'azione dell'esecutivo odierno in praticamente tutte le decisioni prese.

Ora, il chiarimento richiesto dai forzisti, non può essere più rimandato, fanno sapere dal Senato.

Altrimenti i lavori della commissione procederanno senza l'apporto dei forzisti.

Commenti