«Senza accedere ai fondi del Mes non riusciremo a salvarci da un nuovo lockdown». Gianluigi Cimmino, ad di Pianoforte holding, è convinto che per salvare l'economia sia fondamentale finanziare la sanità. «Lo Stato aveva a disposizione i fondi del Mes e non li ha presi. Chi è responsabile di morti e chiusure che potevano essere limitati? Se non ci saranno più posti letto a Napoli e se la metropolitana di Milano è, temo, l'unica al mondo a non avere i termoscanner?».
Da un imprenditore della moda ci si aspettano richieste più mirate al settore. Perché punta sul Mes?
«Da giugno e luglio si è capito che bisogna potenziare il sistema sanitario. Abbiamo avuto almeno sette mesi per rafforzarlo sulla prevenzione, sul territorio, con i medici di base, sui posti letto degli ospedali, per essere pronti a questa seconda ondata. Invece rischiamo nuovi lockdown».
Lei è napoletano ma vive a Milano. Che ne pensa degli scontri tra le due Regioni sulla sanità?
«Ho trascorso il lockdown a Milano. Quando sono arrivate le accuse contro la Lombardia e il processo alla sanità lombarda, che avrà certo fatto errori ma si è trovata a gestire una valanga improvvisa, pensavo: se fosse successo al Sud, avremmo avuto un milione di morti».
Considera così male il Meridione?
«Ci sono eccellenze di ricerca e strutture come il Cotugno, ma la media della sanità al Sud è nota. Ora cercano di distrarci con Halloween e la movida».
È contrario al coprifuoco?
«È un termine da guerra e da generali. Ho ancora una coscienza liberale e lo rigetto. Sono favorevole alle restrizioni preventive per arginare il virus ma sono state causate dalla scarsa attività di questi mesi».
Cioè pensa che sia tutta colpa del governo?
«Anche le opposizioni hanno la loro responsabilità: avrebbero dovuto fare le barricate per i fondi del Mes. Invece sono divise come la maggioranza. Come si fa ad anteporre una questione ideologica alla salute pubblica? Il Recovery fund arriverà nella migliore delle ipotesi nel 2021. Temo vogliano rimettere il Paese a paghetta, con i sussidi e chiuso in casa. Sembra un progetto per avere garanzie elettorali al Sud con il reddito di cittadinanza e di emergenza. Quando i soldi finiranno, i disordini in Italia saranno fortissimi».
Si parla di sblocco dei licenziamenti.
«Sarà una tragedia. Rischiamo di arrivare al 35 per cento di disoccupazione. Ha presente quando prende una bottiglia di coca cola, la agita e la stappa? Si apriranno così tante crisi aziendali che non so come possano essere affrontate. Potenziamo invece trasporti e scuola, ma con una semplificazione delle procedure sugli appalti».
Come ci si garantisce contro le infiltrazioni della criminalità organizzata?
«Non si combatte la
criminalità organizzata non facendo, ma al contrario: già si sta comprando pezzi del Paese. L'usura è a livello record, le strutture turistiche sono state agganciate. Dove non ci sono i soldi e le banche, lì arriva la criminalità».
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