Casomai ce ne fosse bisogno, la vicenda dello spray assassino di Corinaldo ieri si è arricchita di altro capitoletto trash. Un video (che risulta cancellato ma è stato diffuso ieri dalla Gazzetta di Modena) mostra Ugo di Puorto, uno dei presunti responsabili della strage alla Lanterna Azzurra, durante un incontro casuale con Sfera Ebbasta. Il rapper gesticola alla maniera trap e risponde solo con il gergale «Yeah, the king Sfera Ebbasta» alla pregnante domanda «delle bitch di Modena cosa pensi?» (slang trap per chiedere uno squallido parere sulle ragazze modenesi). Sfera mima un gesto come a cucirsi la bocca e Di Puorto dice: «Sta facendo i soldi mentre voi parlate». Quello è un incontro come migliaia nella carriera di personaggi conosciuti che quotidianamente fanno i conti con le più folli richieste di foto, domande, selfie, video. Il bestiario sarebbe infinito da raccontare. E Sfera ha affrontato questo «fan» in modo assai distaccato, a dirla tutta.
A far la differenza è che il video è stato presentato come immediatamente successivo alla strage della Lanterna Azzurra, particolare ancora più agghiacciante di questa vicenda schifosa e mortale. Insomma, quella stessa notte. In realtà, subito Sfera Ebbasta ha subito scritto che «l'idea di aver incontrato anche uno di quei pezzi di merda mi fa davvero schifo, tanto quanto la disinformazione che viene fatta in questo Paese». Un modo quasi incomprensibile per dire che l'incontro non è avvenuto proprio in quella sera maledetta tra il 7 e l'8 dicembre. Ci ha pensato poi un comunicato nel quale si smentisce «categoricamente» che il video sia relativo a quella notte anche se non è possibile dargli una data.
In più, Shablo (manager di Sfera - ndr) e Sfera «hanno già dato mandato ai legali di denunciare le testate» che diffondono questa notizia o non rettificano le informazioni imprecise già diffuse. E che il video probabilmente non sia di quella sera invernale si intuisce anche dall'abbigliamento dei due protagonisti. Rimane il fatto che, nel gioco perverso delle coincidenze, il trapper e uno dei presunti colpevoli si sono materialmente incrociati. Che fosse accaduto davvero, si capisce anche dalle intercettazioni. Il primo maggio Di Puorto e suo cugino Raffaele Mormone (anch'egli indagato) si scambiano queste orrende battute. Di Puorto: «È solo un pagliaccio cogl... Ci stavo per litigare, lo stavo per bussare quel figlio di p... mi diceva con quella faccia da c... e la collana così fuori». Mormone: «La collana, quella con la chitarra». E via dicendo. Un dialogo che conferma non soltanto una devastante povertà culturale ma, soprattutto, il cinismo più asettico, quasi cinematografico nel suo orrore. «Fra', mi piacciono i soldi» dice Mormone in un'altra intercettazione. «E a me soldi e adrenalina», risponde Di Puorto. Sembra il copione di una serie tv, invece è tragica realtà. La banda della quale farebbero parte i due comprende non solo minori o appena maggiorenni tutti residenti nel modenese, ma anche Andrea Balugani, un sessantacinquenne titolare di un «Compro Oro» che, secondo le accuse, si occupava di ricettare collane e anelli assicurandosi un profitto illecito «vendendoli a un prezzo di gran lunga inferiore a quello del mercato».
Il quadro sarebbe miserabile a prescindere: una banda di ragazzini che semina il panico nei locali affollati per eventi di spettacolo, ruba gioielli e altri beni, li fa ricettare da un altro per guadagnare soldi sporchi e
spassarsela. Dopo la sera della Lanterna Azzurra ci sono anche i morti, il dolore, le vite spezzate e le famiglie devastate. E il video di ieri conferma che di loro, a questi automi dell'orrore, non importa proprio nulla.
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