La sfida in minigonna ai sauditi: in arresto la ragazza dei social

Ricerche scattate dopo il video per le libertà. Ora è in manette

Roberto Fabbri

Arrestata per «camminata con abiti indecenti». Poteva succedere in Europa mille anni fa, succede oggi in Arabia Saudita. Sul web circolava un video che mostrava una bella ragazza mora a spasso in un sito archeologico. I capelli lunghi fino alla schiena, una minigonna e un top nero. La ragazza camminava inquadrata di spalle e ogni tanto si voltava, mostrando degli occhiali da sole alla moda su un bel viso.

Il tutto durava una ventina di secondi. Niente di che, se non fosse che il sito archeologico in questione non si trova in Europa o in America, ma appunto in Arabia Saudita. E che la ragazza è saudita. In quel Paese i diritti delle donne a una vita normale sono ancor oggi compressi da norme medievali. Un'interpretazione rigidissima della scrittura coranica - il wahabismo - detta legge nell'islamica Arabia impone alle donne di circolare all'aperto coperte dalla testa ai piedi con una tunica nera detta abaya (sotto il sole di uno dei Paesi più caldi del mondo) e accompagnate - salvo rare eccezioni recentemente introdotte dal re Salman - da un uomo che viene esplicitamente definito guardiano: il marito, il fratello oppure un figlio. Senza il permesso di tale guardiano le donne saudite non possono viaggiare all'estero, mentre la possibilità di guidare un'auto è esclusa in qualsiasi caso.

La giovane che si fa chiamare Khulood ha voluto sfidare tutto questo e ha postato il video di questa sua passeggiata provocatoria su Snapchat. Qualcosa di simile a ciò che fecero alcune donne saudite nel 2011, diffondendo video di sé stesse alla guida. E più ancora a quanto azzardò nel dicembre scorso Malak al-Shehri, una ventenne che postò su Twitter una foto di sé stessa a passeggio senza velo a Riad.

Malak finì arrestata per aver violato «l'obbligo per le donne di circolare in pubblico velate» e le andò bene: sul web c'era chi ne pretendeva l'esemplare decapitazione.

Khulood ha fatto la stessa fine dopo una denuncia delle autorità della regione dove la ragazza ha osato sfidare le regole del Medioevo islamico. Un severo giudice - naturalmente uomo - deciderà come farle pagare tanta audacia.

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