La sfilata dei negazionisti senza maschere e pudore

No vax, no mask e Forza nuova in piazza senza distanze contro il Papa e le "dittature dei vaccini"

La sfilata dei negazionisti senza maschere e pudore

Roma. Gridano «Libertà, libertà», «Verità, verità»; innalzano il Tricolore, e intonano l'Inno di Mameli per dare avvio al loro raduno. Dopo Berlino, Parigi e Londra, i «negazionisti» scendono in piazza a Roma, alla Bocca della Verità. Centinaia di manifestanti 1.500 secondo la Questura - respingono le etichette di «fascisti» e «negazionisti»; piuttosto, dicono, siamo «contro la dittatura dei vaccini». Chiedono la libertà di scelta sulle vaccinazioni, l'abolizione della legge Lorenzin sull'obbligo vaccinale e la revisione degli obblighi per la prevenzione delle norme anti contagio da Covid-19.

Tutti senza mascherina, assembrati e senza distanziamento, a dispetto delle norme anti-covid. Tanto che la polizia ha acquisito ed esaminato le immagini delle telecamere per stabilire eventuali violazioni.

In piazza ci sono i no vax, i no mask, Forza Nuova, il gruppo «Giù le mani dai bambini» e il «Popolo delle Mamme». Sul palco campeggia un maxi striscione, «Noi siamo il popolo». Ma anche «No al racket dei vaccini» e «Fuori la mafia dallo Stato». Manifestano contro «le normative anti-covid che minano la libertà» e attaccano il governo per le «misure liberticide attuate». «La nostra democrazia è profondamente in pericolo» dice una partecipante. «Ma il popolo è sovrano, e oggi stiamo dando una grande prova di democrazia». «Noi non siamo negazionisti dice la dottoressa Antonietta Gatti - noi non neghiamo niente se non la strategia del terrore che è stata portata avanti in questi mesi. I negazionisti sono quelli che complottano contro il popolo».

A prendere la parola anche il leader di Forza Nuova, Giuliano Castellino: «Siamo qui perché ormai ci hanno privato di ogni forma di libertà e forma di pensiero. C'è una dittatura in atto», dice. «Perché sono in piazza? Sono padre di tre figli e perché sono un lavoratore. Perché il lockdown e le politiche scellerate ci hanno ridotto alla fame».

Alicia Erazo, della Commissione internazionale dei Diritti Umani, ha portato i saluti del presidente americano, Donald Trump: «É con il popolo italiano».

In piazza è scesa anche la ex deputata del Movimento 5 Stelle, Sara Cunial, nota per le sue posizioni free-vax. «Siamo contro il lockdown, le museruole/mascherine, i distanziamenti sociali. Siamo l'Italia che si ribella e lotta contro la vaccinazione di massa».

Dalla piazza fischi e insulti verso Mattarella e il governo Conte, e contro la Chiesa. Un manifestante ha bruciato foto di Papa Francesco e di Beppe Grillo.

Condanne bipartisan (o quasi) al presidio. «Risponiamo con i numeri», ha detto il premier Giuseppe Conte. «Ai negazionisti chiedo di portare almeno rispetto per i familiari dei morti», ha ribadito da parte sua il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. «Vedere una piazza di negazionisti ha condannato il ministro della Salute, Roberto Speranza fa rabbrividire».

Per Forza Italia è intervenuta la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna: «Le parole pronunciate dal palco della manifestazione no mask e i fischi al presidente Mattarella rappresentano un insulto alle vittime di Covid». Dura condanna è arrivata anche dal vescovo di Pinerolo, monsignor Derio Olivero che, contagiato dal coronavirus e poi intubato, ha visto la morte in faccia. «La manifestazione è una cosa squallida, è irridente verso i morti, verso quanti hanno sofferto e verso quelli che hanno lavorato come matti per debellare il coronavirus.

Come si fa a negare una tragedia? E essere vergognosamente insensibili?». A benedire invece la manifestazione è stato monsignor Carlo Maria Viganò, ex nunzio a New York, in posizione anti-Papa Francesco, che ha invitato a «salvare i bimbi dalla dittatura sanitaria».

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