Vittorio Sgarbi contro Angelino Alfano. Il noto critico d’arte attacca il ministro dell’Interno che definisce “un vigliacco, certamente amico della mafia”. Sgarbi, con un video su Facebook, attacca Alfano che“continua a sciogliere comuni in cui la mafia non ce n’è più da anni”, dice riferendosi al recente scioglimento di Corleone.
"È facile combattere i mafiosi morti, combattere la mafia di 30 anni fa”, spiega citando anche il caso del comune di Salemi, sciolto per mafia dall’allora ministro Cancellieri proprio quando lui era primo cittadino. Ma adesso, a mandare su tutte le furie Sgarbi, è che si sciolga Corleone per “Provenzano che è morto” e perché “durante il corteo per la festa di San Giovanni Evangelista si è fermata la statua 20 metri prima della casa di Riina con le finestre chiuse e la moglie a Parma, per l’inchino”.
“Questo è l’odore di morte - attacca ancora Sgarbi - che attira i vigliacchi, i corvi, questi schifosi prefetti in cerca di carriere che inventano la mafia perché non possono aver paura dei morti, della mafia vera non si occupano. Sono avvoltoi che scelgono i nomi: Corleone, Salemi, Racalmuto, insultando Sciascia”. Per Sgarbi “sciogliere Corleone è un attentato alla verità ed è una forma di vigliaccheria perché dove la mafia c’è nessuno fa nulla. Nessuno scioglie Milano, Torino, Palermo dove la mafia prospera”. Non ci sono dubbi che Alfano abbia sciolto Corleone “perché non correva alcun rischio, perché sa perfettamente che lì la mafia non c’è come non c’era a Salemi”.
Sgarbi invoca un’insurrezione contro “uno Stato mafioso che umilia i cittadini indicandoli come mafiosi soltanto perché portano un nome che il ministro ha sentito in un film: Salemi, Corleone. Davanti al film combattono la mafia, nella vita sono d’accordo con la mafia”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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