
Una donna si è lanciata con la figlioletta in braccio dal balcone di casa, al primo piano nel quartiere Santa Lucia di Messina. La bimba, di tre mesi, è morta dopo il ricovero in ospedale. La madre, di 40 anni, è in terapia intensiva. Da quanto hanno ricostruito gli inquirenti, la donna soffrirebbe di una grave depressione post partum.
Il volo è stato di quattrocinque metri, come ricostruito dagli investigatori. Subito soccorse dal 118, mamma e figlia sono state trasportate in codice rosso al Policlinico di Messina. La neonata ha riportato un grave trauma cranico e, nonostante il tempestivo ricovero in terapia intensiva, è morta poche ore dopo. La madre presenta invece diverse fratture ma, secondo fonti locali, non sarebbe in pericolo di vita.
Secondo le prime indagini, coordinate dalla Procura di Messina, la donna soffrirebbe di una forma acuta di depressione post-partum. Una vicina ha riferito di aver sentito le urla e chiamato immediatamente i soccorsi. Gli inquirenti stanno chiarendo se si tratti di un tragico incidente domestico o di un gesto volontario. Sul posto, la Polizia Scientifica ha effettuato rilievi accurati; sono in corso anche audizioni di testimoni e familiari. Non è stato trovato nessun biglietto.
La bimba, di nome Elisa, secondo alcune fonti locali, era la prima figlia della coppia: la madre è casalinga, il padre di 45 anni lavora in un'azienda di cancelli elettrici. Il quartiere è sotto choc: vicini e parenti descrivono la famiglia come riservata, priva di segnali evidenti di difficoltà.
Non ci sono dati epidemiologici aggiornati sul fenomeno, ma si stima che nel nostro Paese siano oltre 90mila le donne che soffrono di disturbi depressivi e di ansia nel periodo perinatale, che comprende la gravidanza, il puerperio e i dodici mesi successivi al parto.
In base alle ultime ricerche, un terzo dei figlicidi (il 34,3%) è attribuibile ad un disturbo psichico (depressione o altro disturbo psicologico), che sale al 54,2% dei casi quando ad uccidere il proprio figlio è la madre. Al disturbo psichico appare peraltro in larga parte assimilabile anche il neonaticidio, ovvero l'uccisione del figlio nei primi giorni/mesi di vita a seguito di uno stato di forte depressione, generalmente della madre (che infatti registra tra queste ultime una incidenza pari al 24%).
I dati sono estrapolati da Eures che, nella sua ricerca, rileva che dal 2010 al 2022 i bambini al di sotto dei 12 anni uccisi dai genitori sono stati 268. Tra questi anche i neonati ammazzati dalle madri a pochi, pochissimi mesi, dalla nascita.