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Si sgonfia il piano del governo anti-evasione: dubbi sulle coperture per la manovra

Dall'Upb a Bankitalia passando per la Corte dei Conti: smontato il piano del governo che vuole finanziare la manovra con la lotta all'evasione

Si sgonfia il piano del governo anti-evasione: dubbi sulle coperture per la manovra

Il governo fa il gioco delle tre carte. Le coperture per la manovra di fatto sono al centro del braccio di ferro tra i giallorossi. Partiamo da un punto fermo indicato da via XX Settembre e da Palazzo Chigi: quella che sta per arrivare è una manovra che basa la sua tenuta sulla lotta all'evasione. Bisogna capire però se queste coperture dalla stretta sui controlli e dal piano anti-contante possano davvero andare a coprire i buchi evidenti nei conti della legge di Bilancio. A quanto pare dalle parti di Bankitalia c'è qualche dubbio. La manovra appare fumosa e poco chiara nelle stime e nella sua efficacia. Via Nazionale infatti sottolinea che le risorse stimate in 7 miliardi dal recupero dell'evasione sono poco prevedibili "mancando una quantificazione precisa". Il vice direttore generale Luigi Federico Signorini ha perplessità sull''efficacia della manovra e suggerisce una riforma "complessiva e organica che però non può consistere nell'abbattere tutte le imposte".

E le perplessità sulle coperture da 7 miliardi derivanti dalla lotta all'evasione arrivano anche dall'Upb che ha validato il progetto dell'esecutivo affermando però che le prospettive sulla lotta all'evasione nella sostanza potrebbero essere deluse. E su questo fronte va sottolineata anche la posizione della Corte dei Conti che definisce le coperture come "ricorso massiccio" a risorse che si intendono recuperare dalla lotta all'evasione e all'elusione fiscale. Angelo Buscema, presidente della Corte, ricorda di aver espresso dubbi già altre volte, più che altro perché "gli strumenti ci sono" e devono essere usati per recuperare i soldi non riscossi. Insomma su tre fronti le stime dei giallorossi vengono criticate e messe in discussione. Bankitalia si dice favorevole agli incentivi per l'uso delle carte nei pagamenti ma di fatto chiede un intervento organico sul fronte delle imposte e della lotta all'evasione. Il sospetto è che il governo alla fine, stretto dal nodo delle coperture, possa scegliere la strada di mettere le mani nel portafoglio degli italiani operando su due fronti: quello della riforma del catasto e quello della riforma del ticket. Due piani su cui è sceso per il momento il silenzio ma che potrebbero tornare dalla finestra quando giungerà il momento dell'approvazione della legge di Bilancio. Insomma il pericolo della stangata è ancora sul campo e di certo questo sarà un autunno caldo..

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