Si sgonfia il piano del governo anti-evasione: dubbi sulle coperture per la manovra
8 Ottobre 2019 - 19:51Dall'Upb a Bankitalia passando per la Corte dei Conti: smontato il piano del governo che vuole finanziare la manovra con la lotta all'evasione
Il governo fa il gioco delle tre carte. Le coperture per la manovra di fatto sono al centro del braccio di ferro tra i giallorossi. Partiamo da un punto fermo indicato da via XX Settembre e da Palazzo Chigi: quella che sta per arrivare è una manovra che basa la sua tenuta sulla lotta all'evasione. Bisogna capire però se queste coperture dalla stretta sui controlli e dal piano anti-contante possano davvero andare a coprire i buchi evidenti nei conti della legge di Bilancio. A quanto pare dalle parti di Bankitalia c'è qualche dubbio. La manovra appare fumosa e poco chiara nelle stime e nella sua efficacia. Via Nazionale infatti sottolinea che le risorse stimate in 7 miliardi dal recupero dell'evasione sono poco prevedibili "mancando una quantificazione precisa". Il vice direttore generale Luigi Federico Signorini ha perplessità sull''efficacia della manovra e suggerisce una riforma "complessiva e organica che però non può consistere nell'abbattere tutte le imposte".
E le perplessità sulle coperture da 7 miliardi derivanti dalla lotta all'evasione arrivano anche dall'Upb che ha validato il progetto dell'esecutivo affermando però che le prospettive sulla lotta all'evasione nella sostanza potrebbero essere deluse. E su questo fronte va sottolineata anche la posizione della Corte dei Conti che definisce le coperture come "ricorso massiccio" a risorse che si intendono recuperare dalla lotta all'evasione e all'elusione fiscale. Angelo Buscema, presidente della Corte, ricorda di aver espresso dubbi già altre volte, più che altro perché "gli strumenti ci sono" e devono essere usati per recuperare i soldi non riscossi. Insomma su tre fronti le stime dei giallorossi vengono criticate e messe in discussione. Bankitalia si dice favorevole agli incentivi per l'uso delle carte nei pagamenti ma di fatto chiede un intervento organico sul fronte delle imposte e della lotta all'evasione. Il sospetto è che il governo alla fine, stretto dal nodo delle coperture, possa scegliere la strada di mettere le mani nel portafoglio degli italiani operando su due fronti: quello della riforma del catasto e quello della riforma del ticket. Due piani su cui è sceso per il momento il silenzio ma che potrebbero tornare dalla finestra quando giungerà il momento dell'approvazione della legge di Bilancio. Insomma il pericolo della stangata è ancora sul campo e di certo questo sarà un autunno caldo..
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