Cronache

La Sicilia è un far west. Centinaia di migranti in fuga dagli hotspot

In 30 tunisini evasi da Pozzallo, in 100 via da Caltanisetta. I sindaci: "Non li vogliamo"

La Sicilia è un far west. Centinaia di migranti in fuga dagli hotspot

Non dite al governo che ieri dal Cara di Pian del Lago, a Caltanissetta, sono scappati 100 migranti e la sera prima dall'hotspot di Pozzallo (Ragusa) sono fuggiti 30 tunisini ancora in quarantena. Per il Viminale è tutto sotto controllo tant'è che nessuno finora ha tentato di contrastare i continui sbarchi che hanno messo in ginocchio Lampedusa, dove l'hotspot per 95 posti è al collasso, arrivando a ospitare 1.027 migranti, e tant'è che nessuno ha pensato di alzare i toni con l'Ue che, trincerandosi dietro alla pandemia, ha lasciato l'accoglienza sulle spalle dell'Italia.

In breve ecco cosa si fa: si accoglie e si smista nei centri sparsi per la Penisola, esasperando gli animi degli italiani che hanno paura e si sentono beffati e lesi visto che per mesi sono rimasti a casa per scongiurare il diffondersi del virus e oggi lo importiamo stando attenti a respingere solo i turisti. Ad aggravare la situazione ci sono le fughe di migranti in quarantena e Dio solo sa quanto questo virus sia subdolo nella sua individuazione. A Palermo è risultata positiva, ad esempio, una 28enne somala incinta proveniente da Lampedusa, che sull'isola era risultata negativa ai controlli. Ora è ricoverata all'ospedale Civico. «Il governo minaccia di prolungare lo stato di emergenza sanitaria per gli italiani, ma intanto fa sbarcare e scappare centinaia di clandestini» commenta il leader della Lega Matteo Salvini.

I cittadini si chiedono dove siano i fuggiaschi? E chi può saperlo, sono stati riacciuffati solo 3 di Pozzallo e 10 di Pian del Lago. Non ci resta che tirare un respiro di sollievo perché almeno i tamponi per Covid-19 dei fuggitivi erano negativi. «Chiederò al governo di non inviare più immigrati a Pian Del Lago» commenta il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino che chiede «la massima sicurezza della struttura». I tunisini fuggiti da Pozzallo hanno approfittato dell'attenzione concentrata sabato sera sul molo del porto dove si stavano svolgendo le operazioni di sbarco dei 108 migranti dalla nave Cosmo. La fuga segue quella delle scorse settimane di altri 7 tunisini, alcuni con precedenti, che dovevano essere rimpatriati. Dei 108 sbarcati nella cittadina iblea due sono positivi al coronavirus e sono stati isolati nell'hotspot dove ci sono altri migranti e sono ospitati pure i restanti 106 della Cosmo che oggi e venerdì faranno il tampone perché ovviamente hanno viaggiato insieme agli infetti, e anche l'equipaggio della Cosmo ha effettuato i controlli sanitari e attende l'esito.

La gestione del fenomeno migratorio sembra incontrollata. Nella notte tra sabato e ieri 13 tunisini sono approdati sugli scogli di Linosa (Agrigento), dove sono stati bloccati dai carabinieri, e altri 15 sono stati intercettati su un barchino dalla guardia costiera vicino Lampedusa. Da qui, sabato col traghetto di linea sono stati trasferiti 80 migranti a Porto Empedocle in attesa di destinazione, ieri altri 200 migranti sempre col traghetto di linea e 170 con un pattugliatore della guardia di finanza. Tutto ruota attorno all'accoglienza, mettendo a disposizione un traghetto che ogni volta va sanificato e riducendo le nostre forze dell'ordine a taxi del mare.

Se la Sicilia è al collasso, in un momento delicato in cui in 7 giorni risultano raddoppiati i casi di coronavirus e il governatore Nello Musumeci sta valutando il ritorno a misure restrittive, non si fermano gli sbarchi nemmeno nel sud Sardegna, dove sono arrivati 12 algerini fatti sbarcare a Sant'Antioco.

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