L a ruspa del vicepremier rallenta. Matteo Salvini cede sugli sgomberi dietro pressione dei Cinquestelle. Nel decreto sicurezza approvato ieri dal Senato grazie ad una correzione in extremis l'esecuzione dello sgombero ordinato dal magistrato non sarà immediata e potrebbe essere differita anche di un anno in caso di problemi per l'ordine pubblico. Nessun risarcimento per i proprietari danneggiati. Previsto un indennizzo ma il fondo che deve finanziarlo è di soli 2 milioni di euro per tutta Italia, denuncia il senatore azzurro Lucio Malan. Il Viminale però nega di aver annacquato il provvedimento. Il prefetto Matteo Piantedosi, capo di gabinetto del ministero, assicura che il differimento «non potrà superare l'anno e gli indennizzi scatteranno anche senza la necessità di rivolgersi al giudice». E comunque entro la fine del mese si dovrebbe procedere almeno allo sgombero dell'ex fabbrica di penicillina a Roma in via Tiburtina.
Il dl Sicurezza, quindi, cambia volto alla gestione dell'immigrazione e dell'accoglienza. Il punto di svolta è rappresentato dalla cancellazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari. Permesso che poteva essere concesso per due anni dal questore per «seri motivi» di carattere umanitario e dava diritto all'assistenza sanitaria e all'edilizia residenziale. Ora la protezione sussidiaria sarà concessa soltanto in caso di calamità, necessità di cure mediche o atti di particolare valore civile. Si allunga il periodo di trattenimento degli stranieri nei Centri di permanenza per il rimpatrio da 90 a 180 giorni. Mentre si riduce la casistica per la concessione dei permessi si allarga quella dei reati che comportano la revoca della protezione internazionale dei rifugiati: violenza sessuale, spaccio di droga, rapina ed estorsione, mutilazione dei genitali femminili, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi, furto aggravato dal porto di armi o narcotici. Revoca della protezione umanitaria anche per i profughi che rientrano nel Paese d'origine.
Tutto il sistema di accoglienza per i richiedenti asilo viene radicalmente cambiato. Il sistema Sprar gestito dai Comuni accoglierà soltanto i titolari di protezione internazionale e i minori non accompagnati che potranno usufruire dei progetti di integrazione ed inclusione sociale. I richiedenti asilo saranno accolti nei Centri di accoglienza Cara. Previsto un taglio netto dei costi. A seconda della grandezza dei centri si passerà da un costo giornaliero per migrante di 19 euro ad un massimo di 26 per i centri più piccoli. Necessaria la conoscenza dell'italiano per ottenere la cittadinanza, che sarà comunque possibile revocare in caso di condanna per terrorismo o eversione. Passano da 2 a 4 gli anni per la concessione della cittadinanza per matrimonio e per residenza. Sul fronte sicurezza molte le novità. Previsto l'obbligo di braccialetti elettronici per maltrattamenti e stalking.
Monitoraggio obbligatorio da parte dei gestori di autonoleggio per chi prende un furgone. Poi l'annunciata sperimentazione delle pistole Taser. E l'estensione del Daspo, ovvero l'allontanamento coatto da determinate zone urbane.
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