Coronavirus

Siena ferma i test sui monoclonali. Da Ema arriva l'ok alla pillola Pfizer contro i casi gravi

Il farmaco antivirale va preso entro cinque giorni dal contagio. Rappuoli ferma il trial. Gli anticorpi non sono efficaci su Omicron

Siena ferma i test sui monoclonali. Da Ema arriva l'ok alla pillola Pfizer contro i casi gravi

Arriva la fanteria. Ad affiancare i vaccini, a breve ci sarà anche un farmaco antivirale, il secondo a entrare in commercio (e il primo da assumere per via orale). Mentre si ferma la sperimentazione italiana sui monoclonali, Ema dà il suo via libera a Paxlovid, la pillola prodotta da Pfizer, rafforzando «la seconda linea di difesa dopo i vaccini» sostiene il commissario Ue per la Salute, Stella Kyriakides. L'azienda farmaceutica è già pronta a produrre blister per coprire fino a 120 milioni di cicli di trattamento durante tutto il 2022.

La pillola è fondamentale in questa fase della pandemia per uscire dalla morsa di numeri da allarme: sarebbe infatti in grado di ridurre fortemente il rischio di casi gravi e di decessi da Covid. La terapia prevede due pillole da assumere insieme due volte al giorno per 5 giorni.

«Si tratta di un farmaco - spiega Silvio Garattini, fondatore dell'istituto Mario Negri - che agisce direttamente sul virus bloccando una proteina molto importante per la sua riproduzione. Ha un'efficacia molto alta che riduce del 90% la gravità della malattia». Il farmacologo entra nel dettaglio dei limiti della nuova pillola: «Non potrà essere usata con tutti - aggiunge - tanto più se vaccinati. Ma potrà essere utilizzata su pazienti ad alto rischio, come soggetti in trattamento con chemioterapia o soggetti con trapianto d'organo in trattamento con immunosoppressori». Si tratta di una tassello importante per uscire dalla pandemia e per prevenire i casi da ossigeno. Il parere degli esperti - ricorda Pfizer - si è basato sui risultati di studi secondo cui il farmaco, rispetto a placebo, riduce le probabilità di ricovero o morte dell'89% se somministrato entro tre giorni dall'esordio dei sintomi e dell'88% se dato entro 5 giorni, senza che siano stati osservati decessi nei pazienti trattati. Sono inoltre in corso ulteriori trial clinici sul trattamento negli adulti a basso rischio di ricovero o morte, e in prevenzione su persone esposte al contagio in quanto contatti familiari di positivi a Covid. «Con l'autorizzazione di Paxlovid - sottolinea il commissario Ue Kyriakides- salgono a sei i farmaci anti-Covid. E altri arriveranno nelle prossime settimane».

Non arrivano invece buone notizie dal fronte dei monoclonali made in Italy, allo studio nei laboratori senesi coordinati dallo scienziato Rino Rappuoli. Sembra che non siano efficaci contro la varante Omicron e, pur essendo in fase avanzata di sperimentazione, «nascerebbero vecchi», già superati dalle varianti del virus. La Toscana Life Sciences Sviluppo di Siena sospende temporaneamente l'arruolamento di nuovi pazienti nei test clinici. La decisione, spiega il centro, «arriva nel pieno rispetto degli aspetti etici dello studio e assicura il mantenimento dell'integrità del processo dei test clinici per quanto riguarda tutti i pazienti già arruolati finora, che verranno seguiti fino al termine dello studio stesso, come definito nel protocollo». La sperimentazione, che sembrava estremamente promettente, è a una battuta d'arresto decisiva. Già nei mesi scorsi, quando la pandemia sembrava non fare più paura, c'erano stati problemi ad arruolare pazienti, visto i numeri risotti di contagi. Ora, con l'onestà di chi valuta solo scientificamente i fatti, ci si ferma.

Si spera solo temporaneamente.

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