"Siete pregati di non andare dai pm". Schiaffo Oms ai familiari delle vittime

La mail dell'Oms per chiedere ai funzionari dell'Oms Europa di non rispondere alla convocazione della procura di Bergamo. E intanto è scontro Guerra-familiari delle vittime

"Siete pregati di non andare dai pm". Schiaffo Oms ai familiari delle vittime

Da una parte Ranieri Guerra, dall'altra Francesco Zambon. Nel mezzo i familiari delle vittime, che chiedono se non giustizia almeno chiarezza, e la procura di Bergamo. La partita del famoso rapporto dell'Oms pubblicato sul sito e poi misteriosamente scomparso continua a far parlare l'Italia. Ogni giorno ormai è un capitolo nuovo. Ieri Guerra, direttore aggiunto dell'Organizzazione e membro del Cts, è andato da Giletti a Non è l'Arena per difendersi dalle accuse di chi lo considera l'autore di pressioni per far cancellare un dossier troppo critico nei confronti della gestione italiana alla pandemia. Il Comitato "Noi denunceremo" oggi ha replicato a stretto giro. E ora spunta una mail, rivelata dall'Agi, con l'Oms avrebbe chieso ai suoi funzionari di "non rispondere alla convocazione" dei pm bergamaschi.

Partiamo da Guerra. Ieri la posizione dell'esperto del Cts è stata chiara. Primo: il piano pandemico influenzale doveva essere "aggiornato nel 2018", non quando lui era a capo del dipartimento per la Prevenzione ("mi sono limitato a lasciare un'allerta). Secondo: "Non ho mai fatto ritirare alcun rapporto, non ho potestà su questo, che è competenza dell'ufficio di Copenaghen che decide nel merito". Terzo: non ho minacciato nessuno di licenziamento. Anzi. Guerra sostiene di aver cercato "di salvare" il report quando "mi era stato chiesto di correggere persistenti imperfezioni". Perché però chiedere di spostarne la pubblicazione di due giorni? "Ho chiesto di spostarlo - ha detto - perché un mese prima della pubblicazione Zambon mi ha chiesto di far vedere al Ministro l'indice e la copertina del rapporto e avere un gradimento preliminare, come si fa abitualmente".

Peccato che Sileri, viceministro a viale Lungotevere Ripa 1, abbia saputo dell'esistenza di quel documento solo a novembre. "Il mio suggerimento forte al collega è stato di avvisare il Ministro che il rapporto stava per uscire - ha ribadito Guerra - era corretto informarlo, non certo per farglielo vedere o correggere. Il Ministro non ha mai interferito. A me Zambon ha chiesto di intervenire per accelerare l'autorizzazione e solo a quel punto vengo messo a conoscenza che esiste un testo. Suggerisco correzioni e a lui di informare il Ministro. Ho tentato perfino di salvarlo quel rapporto perché mi era stato chiesto di correggere persistenti imperfezioni". Da eslcudere anche presunte pressioni e minacce di licenziamento, come denunciato nei giorni scorsi dal ricercatore dell'Oms dalla sede di Venezia, Zambon: "Ci sono procedure di tutela nei confronti del personale che sono rigorissime - ha spiegato Guerra - Nessuno può minacciare qualcun altro di licenziamento se non al momento in cui si conclude un'istruttoria interna da parte di organismi indipendenti. Poi, se Zambon si è sentito minacciato, e non capisco come e perché, ha lo strumento per ricorrere, per attivare una procedura interna". Non solo. Anche sul contenuto delle mail, alcune delle quali rivelate da Report nei giorni scorsi, Guerra ha da ridire: "Ci sono venti mail prima e venti dopo con Zambon oltre a quella nota, tutte in tono assolutamente amichevole, propositivo e collaborativo come sempre è stato. A un certo punto il collega sparisce dai radar e sono ancora a chiedermi cosa sia successo nella linea di comando che lui ha, che non passa da Ginevra ma che va direttamente su Copenaghen, che ha portato a questo tipo di situazioni". Insomma: una difesa su tutta la linea.

La performance di Guerra da Giletti ha indisposto e non poco il Comitato dei familiari delle vittime. "Il vice-direttore dell'OMS - scrivono in un comunicato - ha inscenato una a dir poco vergognosa rappresentazione teatrale. Gli va riconosciuta una spiccata capacità dialettica che lo mette nelle condizioni di raccontare spiazzanti nonsense senza che l'interlocutore se ne accorga e che va in giro a raccontare per mezzo stampa, senza contraddittorio, da una settimana a questa parte. Tra queste, che qualcuno lo abbia accusato di aver fatto sparire il rapporto scritto da Francesco Zambon. È bene precisare che nessuno ha mai accusato Ranieri Guerra di avere fatto sparire quel rapporto, quanto piuttosto di avere esercitato pressioni affinché fosse fatto sparire per un ipotizzabile conflitto d'interessi e per non urtare la sensibilità del Ministro della Sanità (come testimoniato dalle innumerevoli email di Report)". Sul mancato aggiornamento del piano pandemico, invece, il Comitato fa notare che l'Oms aveva "stravolto l'approccio alla pandemia nel 2013, con nuove linee guida ad interim, in virtù delle lezioni apprese dalla pandemia H1N1. Non da ultimo, non ci capacitiamo di come possa insistere sul fatto che il piano per la pandemia influenzale doveva essere aggiornato solo a partire dal 2018, dimenticandosi della Decisione UE 1082 del 2013, che trasforma i suggerimenti sugli aggiornamenti del piano pandemico influenzale in obblighi di legge, come ricordato dallo stesso Piano Nazionale per la Prevenzione 2014-2018".

Lo scontro, come detto, oggi di si colora di un nuovo capitolo. La procura di Bergamo, come noto, dopo aver sentito Guerra proprio sull'aggiornamento del piano pandemico aveva invitato i ricercatori dell'Oms, autori del report scomparso, di presentarsi per una audizione. Ma l'Oms aveva fatto notare al ministero degli Esteri che i suoi funzionari godono dell'immunità diplomatica. "Siete pregati di non rispondere alla convocazione della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza e di inviarci senza indugio la richiesta ricevuta dai pubblici ministeri di modo che possiamo allegare questa richiesta alla nostra lettera alla Procura e al Ministero degli Esteri", si legge nella mail in possesso dell'AGI e di cui parlerà stasera la trasmissione 'Report'. A firmare la missiva sarebbe il capo dell'ufficio legale dell'Oms Europa, Chantal Streijffert Garon. "È importante notare - si legge - che ci sono diverse cause legali in corso collegate al Covid-19 e numerose inchieste parlamentari che coinvolgono l'Oms. Dobbiamo stare attenti a non creare un precedente o a rinunciare in modo implicito alle immunità partecipando agli interrogatori". La mail è datata 1 novembre 2020. Una lettera considerata "riservata, urgente e confidenziale". "Sappiamo che fate parte del team che ha scritto il report 'An unprecedent challenge: Italy's first response to Covid-19', che è stato coordinato da Francesco (Zambon, ndr). Sappiamo che la Procura di Bergamo sta svolgendo un'indagine sulla risposta del Governo italiano al Covid-19. In questo contesto, vi informiamo che i membri dell'Oms e i suoi consulenti sono protetti dalla Convenzione che prevede l'immunità diplomatica nell'ambito delle funzioni ufficiali svolte per conto dell'Oms.

Pertanto, membri e consulenti non possono essere chiamati dai tribunali in base alla giurisdizione nazionale a meno che l'Oms non rinunci a privilegi e immunità in seguito a una richiesta tramite i canali diplomatici che coinvolga il ministro degli Esteri". Zambon, dopo tre convocazioni andate a vuoto, ha detto di voler rinunciare all'immunità per poter fornire la sua versione ai procuratori bergamaschi.

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