Afghanistan in fiamme

A Sigonella, un aereo salva-vita al giorno

La base scelta come transito per gli sfollati afghani. "Orgogliosi di accoglierli"

A Sigonella, un aereo salva-vita al giorno

Sono ormai alcuni giorni che alla Naval Air Base di Sigonella atterrano e ripartono aerei militari statunitensi con a bordo personale che ha lavorato per la parte americana del contingente internazionale, richiedenti visto di immigrazione speciale e altri afghani a rischio. La possibilità è stata data grazie a un accordo con il governo italiano, ma soprattutto per il lavoro di diplomazia portato avanti dal comandante del Covi, Comando operativo di vertice interforze, generale di Corpo d'Armata Luciano Portolano che ha operato in stretta collaborazione con gli Usa, in ambito Nato, per salvare quante più vite possibili.

Un gruppo di 662 evacuati provenienti da Kabul è atterrato l'altro ieri proprio a Sigonella, nell'ambito dell'operazione «Allies Refuge». Il gruppo iniziale di sfollati è arrivato a bordo di un KC-10 Extender della U.S. Air Force dalla base aerea di Al Udeid nel Qatar. Mentre l'altro gruppo è giunto in seguito a bordo di due velivoli C-17 Globemaster III.

Al momento il piano di evacuazione dettagliato, anche per motivi di sicurezza, non è noto, ma fino a fine operazione sarà normale veder solcare i cieli italiani dai velivoli statunitensi che faranno tappa nella base presente sul territorio nazionale.

Il piano è a cura del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Lavorando in collaborazione con l'Aeronautica militare italiana e il governo italiano, la Nas Sigonella sta fungendo da luogo di transito per gli sfollati prima del loro spostamento verso altre località estere.

Il capitano di Vascello Kevin Pickard, comandante della base navale americana, nel corso di un meeting con il personale della US Air Force, del Corpo dei Marines, della Marina e del Dipartimento di Stato statunitensi, ha chiarito: «Vedere come questa base sia in grado di fornire supporto in tutta Italia è davvero impressionante. Le persone che stiamo aiutando stanno per unirsi alla nostra famiglia americana. Siamo orgogliosi di accoglierli a braccia aperte. Non potrei essere più orgoglioso di tutti voi».

Per garantire la salute del personale impiegato e delle persone trasportate, sono stati messi in atto protocolli ad hoc in conformità con le linee guida del Dipartimento della Difesa americano e del governo italiano. Così, tutti gli evacuati, che per un breve periodo prima di ripartire per l'America soggiorneranno nella base, saranno sottoposti ai test di rilevamento del Covid.

Sul posto anche un team medico che si sta occupando di curare eventuali feriti o malati.

Durante tutto il soggiorno, chi arriverà soggiornerà in due edifici adibiti ad alloggio temporaneo. Gli evacuati avranno a disposizione una mensa che rispetti anche i principi religiosi halal e luoghi di culto.

«Questa - ha spiegato il Contrammiraglio Scott Gray, comandante per la Marina Usa per Europa e Africa - è una missione a breve termine ed è una priorità nazionale per la Nas Sigonella e la sua squadra. Hanno smosso cielo e terra per essere pronti a prendersi cura delle persone che lasciano una situazione disperata e li stanno trattando con dignità e rispetto».

La base di Sigonella, per la sua posizione strategica, funge anche da base «fulcro», in caso di crisi, nell'ambito degli accordi Nato per garantire la sicurezza e la stabilità in Europa, Africa e nel Mediterraneo centrale.

Nessuno di coloro che arriverà nel sito americano potrà uscire o essere preso in carico dall'Italia.

Si stima che fino a fine operazione dovrebbe arrivare almeno un aereo militare al giorno.

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