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Il silenzio di Fini ​sull'arresto del cognato

L'ex presidente della Camera Gianfranco Fini, contattato telefonicamente dall'Adnkronos, non ha commentato l'arresto di Giancarlo Tulliani

Il silenzio di Fini ​sull'arresto del cognato

Nessun commento. Silenzio assoluto. L'ex presidente della Camera Gianfranco Fini, contattato telefonicamente dall'Adnkronos, si è trincerato dientro un no comment in merito all'arresto per riciclaggio di Giancarlo Tulliani, avvenuto a Dubai.

Nell'inchiesta della Guardia di finanza e nell'ordinanza con cui il gip di Roma Simonetta D'Alessandro aveva disposto mesi fa il sequestro di due polizze intestate all'ex presidente della Camera emergeva un ruolo di prim'ordine di Fini. Che nel suo interrogatorio rilasciava dichiarazioni che, però, il giudice smentiva citando accertamenti della GdF.

"Ho conosciuto Giancarlo Tulliani - ha detto l'ex leader di An- al Policlinico Gemelli in occasione della nascita di mia figlia Carolina il 2 dicembre 2007. Quindi, nel corso del 2007 non c'è mai stato alcun incontro tra me, Giancarlo Tulliani e Laboccetta. Non è vero quanto è stato dichiarato da Laboccetta circa la mia conoscenza della trattativa immobiliare tra Atlantis e Windrose di Giancarlo Tulliani. Del resto questa trattativa sarebbe avvenuta prima che io conoscessi Giancarlo Tulliani. Non so come Tulliani sia entrato in contatto con Corallo, forse attraverso Laboccetta". Eppure risultano mail rinvenute da un pc sequestrato nel dicembre 2016 a Tulliani che fissano l'inizio dei rapporti tra la famiglia Tulliani e Corallo almeno fin dal giugno 2007, proprio come indicato da Laboccetta.

Adesso Fini trema davvero.

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