Sileri: "Mascherine devono avere un prezzo fisso"

Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, spiega che le mascherine saranno fondamentali nella fase 2: "Credo debbano essere fornite dallo Stato"

Sileri: "Mascherine devono avere un prezzo fisso"

"L’uso delle mascherine sarà fondamentale nei prossimi mesi. Credo debbano essere fornite dallo Stato e il prezzo debba essere non solo calmierato, ma direi un prezzo fisso". A parlare è il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, a Radio Cusano Tv Italia. Il viceministro era risultato positivo al coronavirus il mese scorso. Ora, superata la malattia, torna in campo. "Abbiamo iniziato una produzione anche in Italia quindi il numero di mascherine è crescente. Ho girato molto nel Lazio e problemi di questi dispositivi non ce ne sono. Ora con la fase due, ovviamente, deve esserci un aumento della distribuzione".

Poi Sileri cambia discorso. "Con il vaccino sconfiggeremo questo virus. Visti i danni che ha creato il Covid-19, non ho dubbi sul fatto che un vaccino del genere debba essere obbligatorio. Una volta che saranno garantite efficacia e sicurezza, dovremmo avere una copertura tale per non far più contagiare nessuno". Sileri si dice molto ottimista sulla data del 4 maggio per l’inizio della fase due. "I miglioramenti si vedono, anche se inizio a vedere nella lettura dei numeri un modo un po’ persecutorio perché i numeri vanno anche spiegati. Bisogna guardare il numero dei tamponi, guardare anche il positivo di oggi quando ha fatto il tampone".

Secondo viceministro, dunque, stiamo andando nella direzione giusta in Lombardia, ma anche nel resto d’Italia dove l’epidemia non si è diffusa in maniera così massiccia e le misure adottate hanno dato i loro risultati. C’è stato un calo anche nel numero dei decessi che è sempre alto, "ma ricordiamoci che aveva toccato mille al giorno". È chiaro che bisognerà riaprire, così come è chiaro che il virus non lo vinceremo finché non avremo un vaccino. "Credo che i contagi continueranno a diminuire nelle prossime settimane, ma il contagio zero non è possibile finché la malattia circola, possiamo portarlo vicino allo zero. La riapertura va programmata non immediata su tutto, ma scaglionata e con tutte le misure di sicurezza necessarie".

Oggi, aggiunge Sileri, il coronavirus si cura meglio rispetto a quando è iniziata l’epidemia, perché si conosce meglio la malattia, ciò che viene fatto sul territorio è migliorato e anche la terapia è modulata sui pazienti precedenti. "Siamo in una situazione di gran lunga migliore rispetto a un mese fa".

Il test rapido va associato al tampone, aggiunge il viceministro, spiegando che il test rapido consente di vedere se ci sono anticorpi ed essendo rapido valuta la presenza o assenza. "Il prelievo invece dà qualche affidabilità anche dal punto di vista del livello di anticorpi che si ha.

Il test è efficace, ma non dimentichiamoci che va individuato qual è il kit migliore tra quelli disponibili". Il problema, spiega, è se sei positivo e il test dice che sei negativo: il rischio è che tu vai in giro pensando di essere negativo invece non è così. Quindi quel test va associato al tampone.

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