Sileri: "Starò al mio posto sino a quando non sarà fatta chiarezza"

Il viceministro alla Salute lancia bordate contro il ministero: "Sono stato ostacolato con ritardi e mancata collaborazione"

Sileri: "Starò al mio posto sino a quando non sarà fatta chiarezza"

“Rimarrò in carica sino a quando non saranno chiarite tutte le lacune che hanno impattato sulla gestione della fase pandemica e che la hanno preceduta”. Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, ha utilizzato parole molto dure intervenendo durante la puntata odierna di Omnibus su La7. Il chirurgo eletto al Senato sotto le insegne del Movimento 5 stelle ha inteso rispondere a chi, negli scorsi mesi, gli ha chiesto come mai non si fosse fatto da parte per marcare le distanze rispetto al mandato di Roberto Speranza e alle polemiche che hanno investito la gestione della pandemia da Covid-19: “Sono qui per trovare delle risposte. Sono rimasto turbato quando qualcuno, all’interno del Ministero, ha definito come mera attività burocratica i report che venivano inviati alle Nazioni Unite e all’Organizzazione mondiale della sanità. Un approccio che ha finito per impattare sulla redazione e l’aggiornamento del Piano pandemico. Preciso che anche io ho fatto delle richieste precise all’inizio del 2020. Non sono stato ascoltato”.

Sileri, ospite della conduttrice Gaia Tortora, ha parlato anche di ritardi dell’apparato burocratico del ministero della Salute che hanno impattato direttamente sulla sua attività: “Ci sono dei ritardi che hanno coinvolto direttamente il mio ufficio. Segnalo che il capo della mia segreteria è rimasto senza incarico formale per diverso tempo. La stessa cosa è accaduta per alcuni consulenti che avevo individuato. Persone che mi avrebbero dovuto coadiuvare nell’espletamento del mio lavoro”. Insomma, il medico romano ha fatto intendere come siano state fatte pesare certe sue esternazioni nei confronti del dicastero guidato da Roberto Speranza. Nei mesi scorsi, sempre durante interventi televisivi, Sileri aveva attaccato direttamente il Gabinetto del Ministro e il Segretario generale. Strutture ritenute colpevoli di aver ostacolato la verifica di alcuni processi interni al Ministero e di non aver mostrato leale collaborazione nei confronti del Viceministro e di alcuni suoi collaboratori. In più occasioni, il chirurgo pentastellato ha spiegato di non aver mai ricevuto risposta in merito ad alcune richieste poste ad altre strutture del Ministero con tutte le formalità richieste dalle procedure amministrative. Un silenzio che ha finito per esasperare i suoi rapporti con alcuni dirigenti del dicastero e i loro uffici. Soprattutto verso coloro i quali avrebbero dovuto vigilare in merito all’aggiornamento e all’applicazione dell’ormai tristemente famoso “Piano pandemico”.

Istruttorie e controlli che sono finite al centro dell’inchiesta condotta dalla procura di Bergamo. I silenzi e i ritardi che hanno riguardato Sileri e i suoi collaboratori potrebbero finire al centro dei fascicoli istruiti dai magistrati orobici.

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