Cronache

Silvia-Aisha, col velo dall'estetista

Finita la quarantena, prima uscita con la mamma vicino casa

Silvia-Aisha, col velo dall'estetista

Un ritorno alla normalità alla fine del periodo di quarantena trascorso chiusa in casa. Silvia Aisha Romano ieri è uscita con la madre per andare in un centro estetico non lontano dal palazzo milanese in cui abita, in via Casoretto. Il primo assaggio di vita quotidiana dopo i 18 mesi in Somalia nelle mani dei rapitori, i terroristi islamici di Al Shabaab, e il rientro in Italia sotto i riflettori.

Anche ieri c'erano alcuni giornalisti e fotografi ad aspettare la cooperante 24enne sotto casa, la madre della ragazza si è arrabbiata e ci sono stati momenti di tensione. Francesca Fumagalli ha colpito con uno schiaffo la macchina fotografica di un reporter, che si è fatto male al naso. «Sono matta, ve le spacco tutte così vediamo se non la smettete», ha detto la donna, che mal sopporta la presenza dei cronisti che si erano radunati nelle ore del rientro a Milano e sono tornati ieri. Silvia, che si chiama Aisha da quando si è convertita all'islam durante la prigionia e così compare anche sul profilo Facebook (ora visibile solo agli amici), indossava mascherina e guanti in lattice. Pantaloni e tunica lunga blu e un velo beige a coprirle il capo. Madre e figlia sono salite in taxi e sono andate verso il salone di bellezza intorno alle 14. La giovane dal finestrino si è rivolta a una telecamera: «Il rispetto non sapete cos'è, vero?». Poco più di un'ora dopo Silvia Romano è uscita da una porta secondaria del centro estetico. «Niente di strano - ha sottolineato l'estetista -, ha fatto quello che anche io e tante altre donne abbiamo fatto appena è finito il lockdown».

Dopo la liberazione e il ritorno a casa insieme alla famiglia la 24enne è dovuta rimanere in quarantena per due settimane in base alle norme anti Covid. Dal rientro il suo palazzo è stato controllato regolarmente dalle forze dell'ordine per via delle minacce arrivate soprattutto via social e per gli insulti pesanti contro la sua decisione di diventare musulmana durante il sequestro. La sorveglianza si è fatta meno serrata negli ultimi giorni. Sulle minacce alla ragazza che era partita per fare la volontaria in Kenya il pool anti terrorismo della Procura di Milano ha aperto un'inchiesta, le indagini sono affidate ai carabinieri del Ros.

«Colui dal quale ti divideva l'inimicizia, diventerà un amico affettuoso», ha scritto Silvia Romano su Facebook citando il Corano.

Commenti