Sindacati contro Zingaretti «Chiede soldi ai funzionari e sperpera in consulenti»

Ai dipendenti imposti rimborsi per 4 milioni Tra gli esterni stipendiati il cugino di Gentiloni

Sindacati contro Zingaretti «Chiede soldi ai funzionari e sperpera in consulenti»

Roma Il presunto «danno erariale» scaricato dalla Giunta Zingaretti sui dipendenti della Regione Lazio impegnati in gruppi di lavoro, raccontata dal Giornale venerdì scorso, allarma anche i sindacati. La lettera della Regione che chiede indietro più di 4 milioni di euro a quasi mille funzionari è già arrivata ai 90 di questi che lavorano alla Pisana, sede del consiglio regionale, e domani, lunedì, dovrebbero essere spedite anche le altre, che spiegano come sia necessario «provvedere alla ripetizione dell'indebito nei confronti dei dipendenti percettori». Nemmeno una parola sul fatto che quei gruppi di lavoro hanno prodotto risultati, e che a volerli, a crearli e a mettervi all'opera funzionari dell'ente locale sono stati direttori e capi dipartimento, ai quali però la Regione di Zingaretti si è ben guardata dal chiedere alcunché.

Così venerdì, venuto alla luce lo scherzetto per l'Epifania apparecchiato dall'amministrazione, è toccato ai sindacati fare la prima mossa. L'unione sindacale di base ha diffuso una copia della missiva nella propria newsletter, lamentandosi che «un'amministrazione seria, prima di agire, avrebbe almeno dovuto effettuare una comunicazione/informativa ufficiale e preventiva alle organizzazioni sindacali». Che, invece, sono state tenute all'oscuro di tutto, come peraltro gli stessi dipendenti. Tanto che Usb chiede l'immediata proclamazione dello stato di agitazione e l'indizione di due assemblee, presso la sede del consiglio e della giunta. Dura anche la presa di posizione di Uil-Funzione pubblica, che entra a piedi uniti nella polemica del recupero dei soldi dalle tasche dei funzionari, considerando la mossa di Zingaretti un «colpo di scena finale» che «conclude degnamente una politica del personale che ha avuto come principale ed evidente obiettivo quello di penalizzare i dipendenti regionali e di aumentare in modo esponenziale e incontrollato le spese per personale esterno e per i numerosi consulenti, la cui dubbia utilità è sotto gli occhi di tutti».

Il rischio, insomma, è che l'effetto-boomerang della discutibile decisione della giunta finisca per riaccendere i riflettori, come già fa la Uil, sulle consulenze - tra i tanti anche lo storico Umberto Gentiloni Silveri, cugino del premier Paolo Gentiloni, delegato per la Memoria (lo era anche con Zingaretti alla Provincia) dietro compenso di 40mila euro lordi - e sugli incarichi che Zingaretti ha assegnato agli esterni, considerati la cartina di tornasole della scarsa stima del Governatore verso le professionalità interne. Che cosa succederà sarà più chiaro lunedì, dopo la befana, quando tutti i funzionari interessati dalla novità avranno ricevuto la lettera. Sempre che la regione del fratello di Montalbano non decida di fare dietro-front.

Come potrebbe far pensare la nota della Cgil, che minimizza il caso, considerando le lettere come un mero atto formale di costituzione in mora per interrompere la prescrizione. Già. Peccato che le missive intimino, invece, il versamento delle somme entro trenta giorni.

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