Politica

Il sindaco della "rossa" Bologna adesso "cancella" il dl Sicurezza

Sull'accoglienza dei migranti, il sindaco di Bologna Virginio Merola ha scritto una lettera al ministro dell'interno per chiedere di operare in deroga al decreto Salvini e continuare ad accogliere anche i richiedenti asilo nei Siproimi

Il sindaco della "rossa" Bologna adesso "cancella" il dl Sicurezza

Il comune di Bologna vorrebbe operare in deroga al decreto sicurezza voluto da Salvini in fatto di accoglienza.

Il sindaco del capoluogo emiliano, Virgino Merola, ha scritto nei giorni scorsi al ministro dell’interno, Luciana Lamorgese. I contenuti della missiva, rivelati da Il Resto del Carlino, fanno riferimento a preoccupazioni relative alla sicurezza. Essendo però Bologna città capoluogo di una regione chiamata ad un delicato voto il prossimo 26 gennaio, la notizia della lettera di Merola indirizzata al Viminale potrebbe assumere anche toni di natura politica.

In particolare, il primo cittadino ha fatto riferimento alla possibile uscita da progetti di integrazione di 693 migranti attualmente ospitati dai Siproimi, gli istituti creati proprio dal decreto sicurezza di Matteo Salvini.

Nella norma, una delle ultime varate dal Conte I ad agosto, si è sancito il superamento dei sistemi Sprar e la nascita dei Siproimi, dai cui programmi di accoglienza però sono stati esclusi richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria.

Fino ad oggi i comuni stanno operando in deroga per garantire la transizione tra i due sistemi ed il passaggio al piano voluto da Salvini quando era ministro dell’interno. Da giugno però, questa deroga scadrà a meno di novità.

E secondo il sindaco di Bologna, su 971 migranti attualmente ospitati in città nei Siproimi "figli" dai vecchi Sprar, 693 potrebbero uscire fuori dalle strutture. In particolare, nel capoluogo emiliano sono ospitati attualmente 437 richiedenti asilo e 256 titolari di protezione internazionale. Due categorie, come detto, che da giugno non rientreranno più definitivamente tra coloro che possono usufruire di programmi di accoglienza.

Una circostanza che secondo Merola potrebbe innescare problemi relativi alla sicurezza: “Le strutture di accoglienza locali organizzate dalla Prefettura – si legge nella missiva indirizzata al titolare del Viminale – Non sono in condizione di accogliere tutti i richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale”. Il comune ha quindi chiesto di poter proseguire, anche alla scadenza della proroga, con l’attuale sistema ex Sprar, continuando a mantenere tutti i 971 migranti all’interno dei Siproimi.

Ed è qui che è scattata la polemica politica. Quanto sostenuto da Merola è vicino alla posizione del centro sinistra che, tra i banchi dell’allora opposizione, esprimeva dubbi sul decreto sicurezza. In particolare, l’esclusione di alcune categorie dai programmi di accoglienza, secondo i detrattori della norma, avrebbe portato ad un aumento dei migranti non censiti ed irregolari nelle città.

Come detto, l’Emilia è in piena campagna elettorale ed alla missiva di Merola ha risposto la candidata del centro destra alle regionali, Lucia Borgonzoni: “Merola vorrebbe continuare a mantenere, con soldi dei cittadini – si legge nelle sue dichiarazioni – centinaia di immigrati che in base alla nuova legge devono avviarsi a un percorso autonomo, sociale e lavorativo”.

Dunque, secondo l’esponente del centro – destra il sindaco di Bologna vorrebbe soltanto ricalcare la posizione espressa, a livello nazionale, dal centro – sinistra e provare in tal modo a mantenere lo status quo nella sua città: “Se ne assume la responsabilità di fronte ai cittadini – ha continuato Borgonzoni – Perché grazie a quel decreto, la Lega al governo ha ridotto gli sbarchi e aumentato i rimpatri, ottimizzando le risorse”.

Bagarre politica dunque, mentre manca ancora poco più di un mese al delicato voto emiliano.

Intanto adesso si aspetta la risposta che Luciana Lamorgese darà dal Viminale la quale, a prescindere dai contenuti, è destinata ad alimentare il dibattito sull’immigrazione tanto in Emilia quanto a livello nazionale.

Commenti