Alla vigilia dell'atteso vertice del centrodestra che avrebbe dovuto chiudere la partita sulle amministrative, arriva una conferenza stampa choc di Giorgia Meloni. Forte della popolarità crescente, la presidente di Fdi ha dato enfasi all'ingresso nel suo partito di Federico Sboarina, sindaco di Verona dal 2017. Proveniente da An e nonostante sia rimasto formalmente legato alla lista civica «Battiti», Sboarina si era avvicinato a Matteo Salvini, che l'ha sostenuto in campagna elettorale e anche oltre. Le foto che li ritraggono insieme sono così numerose che il sindaco era ormai percepito come un leghista e lo stesso Sboarina ha sentito il dovere di chiedere scusa a Salvini. Pochi dubbi sulla sua vocazione intima: aveva risposto alla cittadinanza onoraria a Liliana Segre con una delibera che intitolava una strada a Giorgio Almirante. Ma la scelta della Meloni di riportarlo a casa durante la scelta dei candidati alle amministrative suona comunque come una sfida al leader della Lega su chi sia leader della destra.
Oggi a Montecitorio Salvini, Tajani e Meloni, insieme a Coraggio Italia, Udc e NcI proveranno a ragionare sui candidati di Milano e Bologna. «Chiuderemo in settimana» prevede Salvini. A Milano si parla dei «due consoli» spinti dal segretario leghista, il vicesindaco Gabriele Albertini, che accompagnerebbe un candidato civico (Oscar Di Montigny, Anna Rosa Racca). A Bologna sono in corsa l'imprenditore Fabio Battistini e l'editore Roberto Mugavero. Saranno valutati i sondaggi.
I candidati civici servono, ma «è giusto presentare agli elettori un candidato politico, perché bisogna saper governare» dice Antonio Tajani. Discorso simile ha fatto Ignazio La Russa. Dopo l'avvocato Michetti a Roma e il magistrato Maresca a Napoli, rimangono i politici azzurri Maurizio Lupi a Milano e Andrea Cangini a Bologna.
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